Raspadori: "Premier? Per me c'era Napoli e basta, l'ho voluta! Simpatizzavo Inter. Su Scudetto, la città, il mio idolo e Spalletti..."

04.10.2022
07:50
Redazione

Intervista Giacomo Raspadori al Corriere della Sera pre Ajax Napoli. Jack racconta il suo arrivo in azzurro, i suoi sogni e la sua simpatia da ragazzino per l'Inter

Notizie Napoli calcio, l'attaccante azzurro Giacomo Raspadori ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. Tanti gli argomenti trattati, dalla scelta di calciomercato di passare in azzurro dopo una trattativa lunga fino agli aspetti extra campo. Ecco alcuni estratti: "Sono un ragazzo normale, umile, anche. Alleno il fisico, ma anche la mente, studio e sport possono andare di pari passo, due valori aggiunti. Tatuaggi e orecchini non ne ho, semplicemente perché non mi piacciono. Che male c’è a dire che simpatizzavo per l’Inter?".

Giacomo Raspadori Napoli

Intervista Raspadori Corriere della Sera

Raspadori, dal Sassuolo al Napoli. Scelta ragionata?

«Scelta ambiziosa. Voluta. Pensata e approvata anche dalla mia famiglia. Ringrazierò sempre il Sassuolo che ha capito la mia esigenza e l’ha assecondata. Il Napoli mi ha dato fiducia, tanta fiducia. Ed io ho sentito che avrei potuto ricambiarla. Paura mai, rispetto per il grande club dove approdavo sì. Mi sono sentito pronto».

Fino ad oggi lei poteva essere in campo e sbagliare, e alla sua età può ancora accadere. Napoli è una vetrina esigente.

«Ho 22 anni, nel calcio non sono pochi. Poter sbagliare e rialzarmi mi ha formato. Probabilmente se non avessi fatto questo percorso avrei avuto difficoltà. E da ragazzino ne ho avute di delusioni. Cadere e rialzarsi in una piazza che ti giudica, ma fino a un certo punto, mi ha aiutato, ha accelerato la crescita. Ecco perché ho sentito che il momento era arrivato».

Qualche collega, della sua stessa età, ha scelto la Premier. Ci ha mai pensato?

«La Premier è un sogno per tutti, chi fa calcio ama e ammira quel calcio. Poi nella vita ciascuno sceglie quello che vuole. Per me c’era il Napoli e basta. Quando sono arrivato ho avuto conferma di essere nel posto giusto nel momento giusto della mia vita».

L’equilibrio è una caratteristica che lo scorso anno un po’ è mancata al Napoli.

«Guardavo spesso le gare in tv, la squadra era forte. Ha fatto cose importanti, non scontate. Poteva anche andar meglio, vero. Ma forse è questa la crescita. Il Napoli è un gruppo, anche dal punto di vista umano, con valori alti. La sintonia ci fa rendere al meglio».

Con Raspadori può essere quest’anno la volta buona?

«Siamo tanti nella zona alta della classifica, ed è presto per dire chi taglierà il traguardo. Milan, Inter, Roma, Atalanta e Juventus e noi che non ci poniamo limiti».

Spalletti è esigente in campo, a lei cosa chiede?

«Mi chiede di essere naturale. Fare le cose che so fare. Mi dà libertà, per me è la forma massima di fiducia».

Aguero, Di Natale, Paolo Rossi: idoli a cui viene di volta in volta associato. Lei chi guardava?

«Aguero e ci metto anche Rooney. Gli accostamenti fanno piacere ma per essere come loro ci vuole ancora tanto. Per ora provo a rubare qualcosa a ciascuno».

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