Pavoletti può lasciare Napoli solo in prestito. Chiacchierata De Laurentiis-Pozzo, ma il problema resta l'ingaggio

28.07.2017
04:00
Redazione

Pa-vo-lo-so: ricordate il balletto? Riavvolgete il nastro, seguite la sua mano destra che si defila verso l'esterno: «Faccio così perché sono sempre in panchina, però quest'anno la musica cambia, quindi fatelo tutti: ho bisogno d'affetto». E se fosse un indizio? Secondo l'edizione di oggi del Corriere dello Sport, probabilmente lo è, perché a quel sorriso - da finto timido - Leonardo Pavoletti ha affidato il suo pensiero, banale ma diretto. Voler ritrovare continuità è una lecita ambizione, ecco perché il Napoli ascolta - e continuerà a farlo - diverse proposte e le raggruppa, prima d'analizzarle. E le offerte non mancano, anzi sono diverse, però l'ingaggio è da «big» e nessuna squadra tra quelle interessate può permetterselo. Pavoletti piaceva alle neopromosse Spal e Benevento, poi a Udinese e Bologna ed infine al Sassuolo, che cerca un degno sostituto di Defrel. Sono corteggiamenti reali ma nessuno di questi club ha la possibilità di acquistarlo. L'unica opzione è il prestito: ne ha parlato De Laurentiis con Pozzo, ad esempio, ma il confronto s'è esteso allo stipendio, inevitabile, che rappresenta l'ostacolo principale. E comunque restare a Napoli è un'ipotesi ancora viva, una possibilità da non escludere, una sfida - l'ennesima - che Pavoletti accetterebbe di affrontare, consapevole delle difficoltà e della presenza (ingombrante) di Mertens e Milik nel suo ruolo. D'altronde ci sarà la Champions, la rincorsa ad un sogno, l'affetto dei tifosi, la serenità di un gruppo col quale si diverte, come ha spiegato - non solo a parole - domenica scorsa a Dimaro durante la presentazione della squadra. 

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