Repubblica - Ancelotti mostra il suo volto da Normal One: ottimo rapporto con De Laurentiis

16.07.2018
14:50
Redazione

L'avventura di Carlo Ancelotti al Napoli è iniziata da una settimana e si notano alcuni evidenti cambiamenti rispetto alla gestione Sarri. Ecco

L'avventura di Carlo Ancelotti al Napoli è iniziata da una settimana e si notano alcuni evidenti cambiamenti rispetto alla gestione Sarri. Ecco quanto scrive l'edizione odierna de La Repubblica.

Non ha alcun bisogno di apparire, gli basta semplicemente essere sé stesso: con un’umiltà che ne esalta ancora di più la grandezza e lo ha fatto sbarcare quasi in punta di piedi sul pianeta Napoli, a dispetto del suo monumentale albo d’oro. È stata sufficiente meno di una settima, scivolata via tra un acquazzone e l’altro nell’imbronciata estate della Val di Sole, per scoprire uno dei segreti dei successi di Carlo Ancelotti, mister 20 titoli, tornato in Italia dopo avere fatto saltare il banco in Spagna, Inghilterra, Francia e Germania. Ma le vittorie non gli hanno fatto montare la testa e a Dimaro l’allenatore più decorato d’Europa ha subito mostrato il suo volto da “Normal One”, mettendo a loro agio con sorprendente naturalezza i nuovi compagni di viaggio che lo affiancheranno nella avventura azzurra: dirigenti, giocatori e i tifosi, con cui conversa appena può. Tra i più sollevati c’è Aurelio De Laurentiis, che aveva vissuto quasi da separato in casa gli ultimi tempi della gestione di Maurizio Sarri ed è entusiasta della scelta fatta. Tra i due c’è grande feeling anche dal punto di vista personale, al di là della reciproca stima professionale. E la luna di miele sembra destinata a durare. Il Normal One ha una missione opposta: trasmettere la sua mentalità vincente all’intero ambiente, convincendo specialmente i giocatori di avere le qualità necessarie per essere protagonisti, in campionato e anche nelle Coppe. Il lavoro psicologico tornerà utile soprattutto per ridare entusiasmo ai più giovani, in disparte nella gestione Sarri. Ieri mattina l’allenatore ha lavorato per un quarto d’ora solo con Diawara, ripetendo con lui i movimenti che si aspetta in campo dal regista.

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