Repubblica - De Laurentiis ha l'ultima chance di tramutare le promesse in fatti. Il 'monologo' di Benitez sortirà l'effetto sperato?

29.08.2014
11:50
Fabio Cannavo

L’allenatore spagnolo non aspettava altro e non s’è tirato indietro, parlando a lungo e con toni a tratti concitati con il presidente del Napoli: è stato più un monologo che un contraddittorio, ma allo stesso tempo uno sfogo dell’allenatore. A metà strada tra difesa e accusa. Benitez non ha fatto solamente autocritica, ha ribadito anche il suo punto di vista sui troppi buchi neri di un’estate scellerata, che ha finito per inghiottire il Napoli. La Champions League è persa e la contestazione dei tifosi è dilagata in un crescendo d’offese dalle tribune dello stadio San Mames ai social network. Accuse per tutti: società, allenatore e giocatori. E nemmeno un curioso all’arrivo a Capodichino degli azzurri, ieri nella tarda mattinata: stanchi, tristi e snobbati i giocatori azzurri. De Laurentiis aveva invece già ritrovato un po’ di mordente, convinto evidentemente dai chiarimenti di Benitez. «Niente facce avvilite: ora saremo più forti in campionato... », ha subito rilanciato la sfida il presidente, poco prima di mettere piede sulla scaletta dell’aereo. Poi non ha voluto dire altro: è il momento dei fatti, non delle chiacchiere. A parlare e spiegare, ci ha pensato Benitez. «Sapevamo che poteva essere molto difficile e purtroppo è successo. Ora dobbiamo pensare al futuro e a migliorare innanzitutto la nostra fase difensiva, con tutto l’organico a disposizione... », ha ripreso il controllo il tecnico spagnolo, mascherando non senza fatica la sua cocente delusione. Voltare pagina è una necessità impellente e inderogabile, per il Napoli: dietro l’angolo c’è il debutto di domenica sera in campionato, sul campo del Genoa. Elaborare lo choc per la prematura uscita di scena dalla Champions non sarà affatto facile, però: con i tifosi sul piede di guerra e tantissimo sconcerto pure all’interno della società e della squadra. Tutti in attesa di spiegazioni da parte di Rafa, che sembra avere almeno le idee chiare su quello che è successo. «Questa sconfitta non è dipesa solamente dal mercato: pure il Mondiale ci ha fatto presentare alla doppia sfida contro l’Athletic in una situazione di svantaggio, con tanti giocatori rientrati più tardi dalle vacanze. Ma sono stati soprattutto i nostri errori a farci perdere: bisogna lavorare per correggerli», ha ammesso l’allenatore degli azzurri, tirando le somme del suicidio al San Mames. La notte di Bilbao, breve e insonne, con tutta la città coinvolta nella festa dei tifosi baschi, è durata troppo poco per portare consiglio. Si imporranno altri chiarimenti e confronti dopo quello di ieri mattina. L’uscita dalla Champions ha quanto meno spazzato via l’incertezza, anche se è successo nel modo che nessuno si augurava. Ora il Napoli sa una volta per tutte che tipo di stagione lo aspetta e può lasciarsi alle spalle le gravi esitazioni degli ultimi due mesi, pagate a caro prezzo soprattutto sul mercato. Il campionato è la priorità assoluta, con Europa League, Coppa Italia e Supercoppa come traguardi di scorta. Al San Mames è svanito un sogno, ma è presto per gridare al fallimento e allo sfascio. Il primo compito di Rafa sarà rianimare i giocatori: in particolare Higuain (il più deluso) e Callejon, controfigura del cecchino scoperto dal San Paolo. Tutt’e due sono stati sfiorati dalla pazza idea di cambiare aria e adesso devono ritrovare le giuste motivazioni. Il resto spetta alla società, che ha tempo fino al primo settembre per intervenire sul mercato. «Mi gioco lo scudetto», aveva detto a Dimaro il presidente. È l’ultima chance per trasformare quelle promesse in fatti.

Fonte : La Repubblica
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