Ricordate Sukur? Il 're' del calcio turco esiliato da Erdogan: il suo nome cancellato dalla storia

21.02.2018
00:30
Redazione

Nel 2015 la fuga forzata negli Stati Uniti

Un tempo per i turchi era una divinità, il «toro del Bosforo» lo avevano soprannominato, il «re», il calciatore che con la maglia del Galatasaray segnò più di 200 gol, l’uomo che vinse la coppa Uefa. Oggi il nome di Hakan Sükür non si può più pronunciare nel Paese della Mezzaluna. Gli stadi a lui dedicati sono stati ribattezzati e persino la squadra per la quale ha tanto segnato lo ha espulso e lo ha rimosso da tutti i documenti ufficiali sulla storia del club.

Oggi l’ex calciatore, che ha giocato anche per alcune squadre italiane (Parma, Torino, Inter), vive a Palo Alto, in California dove gestisce il ristorante Tuts Bakery&Café. È qui che si è rifugiato per sfuggire alla giustizia turca che l’ha accusato prima di aver insultato Erdogan e poi di essere stato parte del golpe mancato del 15 luglio 2016.

Nel 2011, dopo il ritiro calcistico, Sükür viene eletto deputato in Parlamento nelle file del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, proprio l’Akp che è ancora oggi ben saldo al comando nel Paese, ma la sua carriera politica finisce quando scoppia la tangentopoli turca nel 2013 e alcuni esponenti del governo Erdogan vengono travolti. Sükür potrebbe, forse, scegliere un’altra strada: quella di rinnegare Fethullah Gülen. Ma non lo farà come non l’ha fatto nel 2013 quando si dimise da deputato. Lui ha sempre difeso l’operato del predicatore islamico rifugiatosi in Pennsylvania nel 1999, negando un suo ruolo nel tentativo di golpe. Il padre però non ce la farà: morirà di cancro 8 mesi dopo l’arresto senza aver riconquistato la sua libertà. E ora per Hakan Sükür la Turchia è veramente perduta.

La sua storia è stata raccontata sulle pagine dell'edizione odierna del Corriere della Sera.

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