Sconcerti scrive: "Il Napoli trova una nuova coppia spettacolare! Milik ha un'esplosività slava, la Juve..."

28.08.2016
19:00
Redazione

Vi proponiamo di seguito l'editoriale di Mario Sconcerti per il Corriere della Sera: 

Il prologo di fine agosto dice cose molto importanti. Il Napoli è quella che gioca meglio, continua nel suo gioco quasi di prima e trova una coppia spettacolare, quasi perfetta dal punto di vista fisico e tecnico, Milik-Maertens. Dimenticato per una notte Higuain dietro un gol perfetto di Milik, quasi un’evoluzione biologica degli stacchi di Nordahl e Piola. Sarri sta correggendo il suo gioco, le ali restano più dentro il campo mentre sulle fasce corrono Ghoulam e Hysaj. Quando attacca, Sarri gioca con due difensori, tre centrocampisti e quattro ali più Milik. Un’idea nuova, che travolge presto il Milan, che pure non è una squadra banale. Il Milan è buono quando ha il pallone, gioca di qualità, sa essere pericoloso, ma scompare quando il pallone torna agli avversari. È una sottomissione inevitabile. Il centrocampo è leggero, non sa marcare. Il limite non è di serata, rimarrà se non cambiano gli uomini. Però il Milan in questo momento ha tre giocatori davanti che sono tra i migliori in assoluto. Così, appena il Napoli si ferma a gestire il risultato, le prodezze dei solisti riportano in superfice la squadra di Montella. Partita bella, inusuale, quasi per niente italiana. Interessantissimo l’esordio napoletano di Milik. Ha un’esplosività slava, lontana da quella urgente e latina di Higuain, è più un atleta classico, ma sa giocare a calcio e ha senso del dover essere. Bruttina la partita di Roma, ma la Juve l’ha gestita subendo solo un tiro da venticinque metri. Capita che la Juve illuda di avere difficoltà, ma non facendo entrare in area gli avversari alla fine il suo gol lo trova sempre. È questa sicurezza la forza lunga della squadra. Il risultato vero del sabato è la Juve con sei punti in più di un anno fa, due di vantaggio sul Napoli. Non ha trovato il suo standard negli uomini, molti ancora gli assenti scelti o perduti, ma nel gioco. Chiunque entra sembra un veterano. E Khedira è adesso una differenza sconosciuta e vera. Con lui la Juve ha vinto 21 partite su 22

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