Si fingevano minorenni per entrare allo stadio: svelato il meccanismo, notificati 29 avvisi e niente biglietti ai residenti in provincia di Napoli per il Toro

21.09.2018
09:30
Redazione

Si sono affidati a un esperto informatico, uno di quelli che passa ore al computer e che dialoga con mezzo mondo e in tempo reale. Uno che nella zona di piazza

Si sono affidati a un esperto informatico, uno di quelli che passa ore al computer e che dialoga con mezzo mondo e in tempo reale. Uno che nella zona di piazza Carolina passa per essere uno scienziato, un facilitatore, un grande risolutore di problemi. Ed è grazie al suo contributo che sono state create decine di profili falsi, con cui acquistare biglietti per una trasferta del Napoli a Torino. Acquisti on line nominali e intestati a minorenni, un modo semplice ed efficace per aggirare controlli e divieti (in particolare i daspo) per poter entrare allo stadio senza alcun vincolo. Un sistema che ha funzionato il 14 maggio del 2017, in occasione della trasferta del Napoli contro il Torino, secondo quanto emerso dall'inchiesta della Procura della capitale piemontese. In sintesi, sono stati notificati 29 avvisi di conclusione delle indagini a carico di altrettanti tifosi azzurri, tutti più o meno riconducibili alla Brigata Carolina (centro operativo in piazza Carolina), con un'accusa precisa: sostituzione di persona, per aver alterato la data di nascita, spacciandosi per minorenni.
 

LE TELECAMERE SCOPRONO IL FATTO

Come riporta Il Mattino:

"Sono stati identificati grazie alle telecamere di sorveglianza dello stadio torinese e alle indagini dei carabinieri della compagnia Mirafiori. Si tratta di soggetti noti alle forze dell'ordine, in alcuni casi segnalati per comportamenti violenti. Ieri la notifica dell'avviso di chiusa inchiesta, l'atto che fa da preludio a una probabile richiesta di rinvio a giudizio, in vista della nuova trasferta del Napoli prevista per domenica mattina - contro il Torino, nello stadio «Grande Torino». Ma in cosa consisteva il sistema per dribblare il daspo? Secondo le accuse gli ultrà napoletani, tutti tra i 22 e i 43 anni, si registravano sulla piattaforma online TicketOne fingendo di avere 12 o 13 anni. Gli investigatori sospettano che il gruppo abbia utilizzato l'espediente anche in altre occasioni, per accedere agli impianti sportivi di altre città italiane. I ventinove indagati, già destinatari di Daspo e già denunciati per episodi di violenza negli stadi, sono residenti a Napoli, Vicenza, Nocera Inferiore, Pozzuoli, Torre del Greco, Giugliano in Campania, Castello di Cisterna, Torre Annunziata, Nola. Fatto sta che per questo motivo, su indicazione del Comitato per la Sicurezza delle manifestazioni sportive, per la partita di domenica è stata vietata la vendita di biglietti a tutti i tifosi residenti nella provincia di Napoli.

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