Repubblica - Stipendi: tra il Napoli e l'AIC c'è un braccio di ferro

05.04.2020
09:50
Redazione

Come riporta l'edizione odierna di Repubblica, il Napoli attende la posizione dell'AIC prima di agire sul fronte stipendi. Al momento c'è ancora distanza tra le parti.

Come riporta l'edizione odierna di Repubblica, la direzione sarà quella annunciata dal tutto il calcio italiano, ma il percorso non è stato ancora definito. Il Napoli sta aspettando la decisione della trattativa tra Lega e Aic sul taglio degli stipendi. Non ha ancora fatto partire alcuna trattativa con i propri giocatori per trovare un accordo, come comunicato dalla Juve, invece, la scorsa settimana. La strategia del club azzurro è semplice ed è molto simile a quella di altre grandi in serie A. Nessun canale attivato con i calciatori. Qualche sollecitazione è arrivata da Sampdoria, Fiorentina e Cagliari, ma il Napoli è fermo in attesa di individuare un percorso comune. Le posizioni, al momento, sono distanti: tra le quattro mensilità — da marzo a giugno — cui i giocatori della Juve hanno rinunciato e il solo stipendio da azzerare proposto dall’Associazione Calciatori di Tommasi c’è in mezzo un mare di polemiche. Il dibattito impazza ma non c’è il dato principale per poter prendere una decisione, ovvero la ripresa dei campionati. Con il calcio giocato nei mesi estivi, i giocatori faranno un gesto di responsabilità, ma poi recupereranno nell’extra- time di una stagione falcidiata dall’emergenza.

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. 

Senza partite, invece, la riduzione sarà più netta e andrà naturalmente concordata. Ecco perché il Napoli non ha tutta questa fretta: ha pagato gli stipendi di febbraio ( ai giocatori e al personale) con la consueta regolarità e adesso è alla finestra. I leader del gruppo azzurro, da Insigne e Koulibaly, sanno di dover fare la loro parte in un momento così delicato per l’Italia e di conseguenza anche per il calcio, ma non c’è ancora un’intesa con la società. Se ne parlerà a breve e probabilmente bisognerà risolvere pure la questione delle multe dopo l’ammutinamento dello scorso 5 novembre. Sembra abbastanza logico inserire la questione disciplinare (il Napoli ha attivato 24 collegi arbitrali nei confronti dei tesserati che si sono rifiutati di proseguire il ritiro) nell’ambito di un discorso più ampio sulla riduzione dei compensi. Il Napoli spera ancora di poter riprendere il campionato, quando ci sarà l’ok della comunità scientifica e naturalmente del governo.

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