
Stretta a bar e ristoranti: la Campania resta arancione, proteste a Napoli
Nuova ordinanza di De Luca e proteste a Napoli per la zona arancione in Campania
Ultime notizie Napoli. Oggi Il Mattino ricostruisce le novità introdotte dal Dpcm di Conte, l'ordinanza regionali di De Luca e le proteste dei commercianti napoletani: "Prima la beffa di una zona gialla di appena quattro giorni. Poi, contr'ordine, altra beffa, e assai più difficile da digerire, di rimanere comunque in zona arancione e così per tutto il lungo ponte di Natale".
Covid-19 Campania, nuova ordinanza
La nuova normativa vale da oggi sino al 23 dicembre ed è un colpo mortale per ristoratori e bar che attendevano l'affluenza pre-natalizia. Ed ecco l'ordinanza light che gira su appena 3 punti. Il primo che conferma il Dpcm nazionale del 3 dicembre della zona arancione; il secondo che «ai bar e agli altri esercizi di ristorazione dalle ore 11,00 del mattino è fatto divieto di vendita con asporto di bevande, alcoliche e non alcoliche, con esclusione dell'acqua» e, terzo, «per tutto l'arco della giornata è fatto divieto di consumo di cibi e bevande, anche non alcoliche, con esclusione dell'acqua, nelle aree pubbliche». A corollario si conferma anche l'ordinanza regionale del 10 dicembre che vieta il raggiungimento delle seconde case, anche se in regione.
Proteste a Napoli
La decisione di De Luca ha causato forti proteste in città: ieri sera sul Lungomare di Napoli è andata in scena una corposa manifestazione di ristoratori e commercianti che si oppongono alla decisione del presidente della Regione: "Mentre per tutta la serata va avanti la protesta dei ristoratori che bloccano il lungomare in attesa di un intervento chiarificatorio con il prefetto. Nel frattempo per ore sembrava profilarsi, per una trattativa serrata tra i presidenti delle Camere di commercio e palazzo Santa Lucia, un parziale ripensamento per ammorbidire i divieti dell'ordinanza. Ma il governatore De Luca non ne ha voluto sapere".