TuttoSport: "Ronaldo sventola in faccia a Dybala il manuale del fuoriclasse, Paulo non sarà mai come lui"

04.04.2018
12:20
Redazione

Tris vincente del Real Madrid allo Stadium che ipoteca la qualificazione alle semifinali di Champions League. La Juventus è chiamata all'impresa

Tris vincente del Real Madrid allo Stadium che ipoteca la qualificazione alle semifinali di Champions League. La Juventus è chiamata all'impresa nella sfida di ritorno al Bernabeu, sarà quasi impossibile per i bianconeri rimontare tre gol a una delle squadre più forti di sempre. Ecco quanto scrive l'edizione odierna di Tuttosport.

E Cristiano Ronaldo lo ha insegnato bene a Paulo Dybala che non ha gestito il suo talento con la maturità che non sta coltivando abbastanza: qualche lampo, ma pure sprazzi di infantilità stridente con l’importanza del palcoscenico. E’ un giudizio severo perché Dybala è sempre più vicino al bivio che potrà consegnarlo all’Olimpo o relegarlo un gradino più sotto: il talento lasci spazio al campione o lo rimpiangerà per sempre. 

Un anno fa di questi tempi, e sempre in questo stadio, la doppietta mondiale in faccia a Leo Messi con tutto il pubblico in piedi a osannarlo. Stavolta Paulo Dybala ha vissuto una serata opposta. L’argentino ha lasciato il campo in anticipo: non per un tributo, ma a causa di un brutto fallo che gli è costato l’espulsione e l’uscita scuotendo la testa in segno di disappunto. La doppietta da fenomeno e la standing ovation l’ha vissuta da spettatore, il numero dieci juventino. Come a Cardiff, nell’ultima finale di Champions, Cristiano Ronaldo gli ha sventolato davanti agli occhi il manuale del fuoriclasse quasi illegale per i comuni mortali. Appunti che ieri notte, a caldo, saranno dolorosissimi come un pugno nello stomaco. Ma a freddo, e con lucidità, sono lezioni che Dybala potrà ripassare per completare il proprio percorso di crescita. Dybala non sarà mai un clone di CR7, però il fuoriclasse portoghese – ancora più di Messi – è il migliore esempio possibile del campione che si mette perennemente in discussione e alza continuamente l’asticella per confermarsi al top e restare il numero uno assieme a Messi. Ronaldo ha ricevuto tantissimo da madre natura, ma se tutti gli allenatori che lo hanno avuto – da Ferguson a Ancelotti e Zidane – ne sottolineano l’ambizione positiva che tuttora lo spinge ad aprire i cancelli di Valdebebas, centro sportivo del Real Madrid, assieme agli steward e ad andarsene per ultimo un motivo ci sarà. Dybala può solo imparare da Cristiano, un mostro che vive per il calcio e per il calcio fa grandi sacrifici. Il tempo e la qualità giocano a favore di Paulo. Si chiude una brutta Champions, per la Joya, con appena un gol all’attivo (quello di Wembley), però la carriera e la sua vita alla Juventus e solo all’inizio. Dybala si immaginava una serata diversa, e pure Allegri a giudicare dalle parole che gli aveva rivolto alla vigilia, e con un pizzico di fortuna in più su calcio piazzato magari lo sarebbe anche potuto essere. Battere il Real Madrid e trascinare la Juventus in Champions era una sorta di piano verso il Mondiale. Dopo le parole dure del ct Jorge Sampaoli («Pensavamo che Dybala fosse un fenomeno, ma poi qualcosa non ha funzionato nella sua integrazione con gli altri compagni di Nazionale») e con l’Europa che ormai è un miraggio, il numero 10 juventino dovrà essere bravo a non demoralizzarsi e a scaricare tutta la rabbia e la delusione su scudetto e Coppa Italia. La Champions, a questo punto, è un jolly sfumato per far ricredere il ct e conquistare un posto accanto a Messi in Russia. I compagni, a partire dal capitano motivatore Buffon, e Allegri dovranno far capire a Paulo che l’Argentina con un gran finale di campionato è ancora raggiungibile. E’ l’unica strada per crescere.

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