Vaccini Coronavirus, è gara a suon di miliardi: sfida tra le case farmaceutiche, gli Usa forzano la mano

22.05.2020
09:30
Redazione

News coronavirus, gara a suon di miliardi per avere il vaccino anti COVID-19

Ultime Coronavirus - Il tempo per arrivare al traguardo è breve, e la posta in palio è altissima. La corsa per certificare, produrre e distribuire un vaccino contro il Covid-19 sta già mostrando i segni di una competizione a campo aperto con Europa, Cina e Stati Uniti a contendersi il primato.

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Come riporta Il Mattino:

"L'Organizzazione mondiale per la sanità, la World Bank e il G20 lanciano appelli alla collaborazione e all'equità tra i paesi membri, ma sotto i proclami spuntano i colpi di gomito di chi non è disposto ad arrivare secondo. Il vincitore della contesa non avrà solo il vantaggio sanitario di prevenire la diffusione del virus entro i suoi confini, e quello politico, che premierà i leader che hanno raggiunto tale scopo. Il primo paese immune sarà anche il primo a ripartire a pieni giri sulla scena economica, e a rosicchiare quote commerciali e finanziarie a scapito di chi è ancora fermo in attesa del vaccino. L'Oms ha festeggiato la scorsa settimana la firma di un protocollo che definisce il vaccino un bene globale, che non tollera diritti di prelazione per interessi particolari. Più di cento laboratori sono al lavoro per produrne uno, e almeno nove tra loro hanno già iniziato a sperimentare su cavie umane. C'è solo da augurarsi che più di un progetto giunga a termine, perché nessun produttore da solo potrebbe far fronte alla domanda globale. Intanto i singoli paesi hanno iniziato a piazzare soldi sulle loro scommesse. I più aggressivi sono gli Stati Uniti di Trump, che già lo scorso marzo avevano alzato la bandiera dell'America First, cercando senza successo di assicurarsi l'esclusiva sulla ricerca della tedesca Cure Vac. Sono tornati all'attacco con la francese Sanofi una settimana fa. Ma i 7,4 miliardi di dollari raccolti, tra i quali 140 milioni offerti dal governo italiano, saranno in parte pagati per accaparrare quote di vaccino, come ha già fatto l'esecutivo britannico, che ha consegnato alla AstaZeneca 65,5 milioni di sterline per prenotare 30 milioni di dosi, in consegna addirittura a settembre. Sullo sfondo di questa contesa c'è infine la Cina, forse la più motivata delle tre potenze ad accelerare i tempi della ricerca".

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