IL GIORNO DOPO Napoli-Cagliari: i due numeri estratti, la mezza dozzina di Anguissa e l'unica colpa di Mario Rui

27.09.2021
13:00
Redazione

Il giorno dopo Napoli – Cagliari.  Estratti il nove di Osimhen e il ventiquattro di Insigne e gli azzurri piazzano la sestina vincente sulla ruota di Napoli. E’ la ruota della felicità, tanto più bella quanto inaspettata. In pochi avrebbero scommesso su una “sestina” così scintillante e convincente ad inizio stagione. Dieci a zero il parziale delle ultime tre gare, numeri impressionanti. Nessuna ansia da vittoria, gli azzurri si sbarazzano con calma e senza affanni anche della “pratica“ Cagliari. La squadra appare palesemente convinta delle proprie possibilità, consapevole della propria forza. Ieri, forse, si crogiola fin troppo sull’accademia e non arrotonda nel finale come avrebbe dovuto un risultato mai in discussione.

Il giorno dopo Napoli – Cagliari.  La banda Spalletti si arrampica nuovamente in testa alla classifica e per un’altra settimana continuerà a guardare tutti dall’alto in basso meritatamente. Il mister in conferenza, frena gli entusiasmi e parla di un “condominio orizzontale “, senza attici e con tanti inquilini tutti sullo stesso piano. Gli traspare un malcelato sorriso. E’ consapevole di avere tra le mani un organico di grande qualità, ma è uomo di calcio esperto e navigato, conosce benissimo le infinite variabili che possono condizionare una stagione. Prova giustamente a fare il pompiere in una piazza che si incendia facilmente ma che, altrettanto facilmente, è portata a deprimersi. Oltre a ricostruire il morale di un gruppo uscito a pezzi dal finale dell’ultima stagione, sta provando a far capire all’intero ambiente che bisogna fare fronte comune anche e soprattutto quando qualche risultato non arriverà.

Il giorno dopo Napoli – Cagliari.  In conferenza si presenta anche Mazzarri. L’allenatore dei tre tenori che benissimo fece a Napoli. In panchina si agitava e si dimenava. Tormentava le sue giacche e con l’indice della mano destra indicava di continuo l’orologio che aveva al polso sinistro. Usciva dal campo inzuppato di sudore e rosso paonazzo in viso. Il suo Napoli è passato alla storia per le rimonte impossibili in zona Cesarini. E’ stato chiamato a Cagliari per provare a risollevare le sorti di una squadra che appare in caduta libera. A Napoli di lui si serba un buon ricordo, ma ieri pare abbia visto un’altra partita: ha parlato di un Cagliari che avrebbe avuto più di un’occasione e di un Napoli che, a suo dire, avrebbe concretizzato al massimo le palle – goal che si è costruito. Noi ricordiamo un Ospina inoperoso, uscito dal campo con i guanti puliti e un Napoli che, se non si fosse specchiato troppo nel finale, ne avrebbe potuti fare altri quattro. Il tempo passa per tutti, anche per il buon Mazzarri.

Il giorno dopo Napoli – Cagliari.  Ieri sul podio tutti. Menzione speciale per il tanto bistrattato Mario Rui. Forse, la sua unica colpa, è quella di non avere un sostituto. Perché il piede educato l’ha sempre avuto e ieri non ha sbagliato una diagonale che sia una. E sull’out sinistro accompagna Insigne in ogni azione. La crescita della squadra passa attraverso la crescita della linea mediana. Di Anguissa sembra ce ne siano in campo una mezza dozzina. Appare dappertutto ed è sempre lucido in ogni giocata. Osimhem non si mantiene.  Corre segna. Pressa tutti. E anche ieri un goal e un rigore procurato.  Detto di Anguissa, la sua presenza ha contribuito alla crescita esponenziale della coppia Fabian Ruiz  - Zielinski . Entrambi dalle indubbie qualità tecniche, finalmente le stanno mettendo a disposizione della squadra. In settimana ci sarà da onorare l’Europa League. Si prevede un massiccio turn over. Spalletti ha capito che nel condominio del campionato può recitare un ruolo da protagonista.

Stefano Napolitano

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