IL GIORNO DOPO Napoli-Udinese: le critiche ingenerose a Kvaratskhelia, il cuore di Osimhen ed il chiarimento di cui non sapremo la verità

28.09.2023
15:40
Redazione

Il giorno dopo Napoli-Udinese

Il giorno dopo Napoli – Udinese. Neanche si inizia e il pubblico fa subito capire da che parte sta. Il nome di Victor riecheggia nel catino del Maradona. Le mura tremano. Non è il terremoto di qualche giorno addietro. E’ il popolo dei tifosi che, coeso e compatto, ha deciso con chi schierarsi. Il centravanti nigeriano, capocannoniere della scorsa stagione e tra i trascinatori della fantastica cavalcata al tricolore, in questo inizio di stagione è apparso un pochino nervoso. Il rigore sbagliato a Bologna e qualche “leggerezza” social hanno complicato la situazione. Ma lui, bisogna dirlo, è uno che non si è mai risparmiato. Ci ha sempre messo gambe e faccia, nel vero senso della parola. Giusta l’ovazione di ieri. Non fosse altro che per riconoscimento.

Il giorno dopo Napoli – Udinese. La notte che ci voleva. Malgrado la mancata vittoria a Bologna, qualche progresso si era visto e ieri sera è stato confermato. Sale la condizione di Anguissa e sale il rendimento della linea mediana. Ed è in quella zona di campo che, da sempre, si decidono le gare. Mai sapremo con certezza se sia avvenuto un chiarimento tra giocatori e lo staff della guida tecnica, ma è certo che, quello ammirato ieri sera è stato un Napoli devastante e sicuramente più vicino parente a quello ammirato negli ultimi anni.

Il giorno dopo Napoli – Udinese. Pronti via e squadra altissima e d’assalto. Giro palla più veloce. Lobotka nuovamente più coinvolto. Perso il pallone in attacco, nessuno a scappare all’indietro. Tutti a restare in zona palla per provare il recupero immediato. Monumentale Di Lorenzo. Utilissimo Mario Rui, della cui presenza, come più volte sottolineato, si giova tantissimo Kvaratskhelia. Il portoghese ha piede da centrocampista e con il georgiano, sulla fascia di competenza, parlano la stessa lingua tecnica. Impressionante quanto stia correndo Zielinski, senza poi perdere lucidità in fase di trasmissione. Freddo e concentrato dagli undici metri, la sblocca con un tiro imprendibile. Il raddoppio è dell’uomo mascherato servito magistralmente da Politano. Osimhen non corre e non si toglie la maschera, ma in cuor suo sa benissimo di essersi tolto una grandissima soddisfazione.

Il giorno dopo Napoli – Udinese. La scena della ripresa se la ruba Kvaratskhelia. Prima colpisce due pali a rischio di spaccarli. Poi ruba palla. Con una magia si libera del portiere avversario e deposita in rete a porta vuota. Corre veloce sotto la curva. E’ una corsa di rabbia e di gioia. Ingenerose le troppe critiche piovutegli addosso nell’ultimo periodo. Ha tecnica cristallina e poco più di 22 anni. E’ un capitale e i capitali vanno trattati bene. Non contento, serve a Simeone il pallone del quarto goal che cala il sipario su di una gara mai in discussione e dominata in lungo e in largo. Una gara che ci voleva. Una gara dalla quale ripartire con più forza e soprattutto convinzione. Molto probabilmente, il campionato del Napoli è iniziato ieri con un poker. Meglio tardi che mai.

Stefano Napolitano

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