Il giorno dopo Napoli–Fiorentina si è perfino sentita l'assenza di Mario Rui, Gattuso in confusione...

19.01.2020
14:15
Redazione

di Stefano Napolitano

Il giorno dopo Napoli – Fiorentina. Si racconta di una squadra in caduta libera. Cade ancora il Napoli e cade in casa per la quinta volta in dieci gare disputate al San Paolo. Il rischio di frantumare ogni record negativo esiste. La squadra prende goal da otto partite consecutive. E ieri è apparsa ancora più stanca e lenta del solito contro una compagine, quella viola, reduce dalla durissima partita di Coppa Italia contro l’Atalanta.

Il giorno dopo Napoli – Fiorentina. Ieri è apparso in confusione lo stesso Gattuso, schierando un centrale, Luperto, terzino; e un terzino, Di Lorenzo, centrale. E il quadretto difensivo è stato completato con Hysaj, un destro a sinistra. In pratica si è rinunciato alla spinta sulle fasce. Addio catene e sovrapposizioni. Una manna per le difese avversarie. Andato in svantaggio, ha riportato i giocatori nei propri ruoli. E’ comunque cambiato poco. Come a poco e niente sono serviti i cambi della ripresa. Esordio in campionato per Demme. Ordinato e svelto nel passaggio. E’ subentrato al posto di Allan uscito scuro in volto, per riportare Fabian Ruiz nel suo ruolo. Ormai lo spagnolo cammina da mesi. E anche ieri ha sbagliato tutto quello si poteva sbagliare. L’avesse richiamato in panca, gli avrebbe evitato un’altra mezzoretta di figuracce. Gli ingressi di Llorente e Lozano non hanno messo e non hanno tolto. Ma del resto dai due c’è poco da aspettarsi.

Il giorno dopo Napoli – Fiorentina. La delusione è tanta perché le aspettative dei più ottimisti erano grandi. Anzi, secondo tanti, il Napoli, al cospetto dell’Inter e della Juventus, era avvantaggiato. Perché era l’unica squadra a non aver cambiato guida tecnica. Come se, ad un certo livello contassero ancora gli allenatori. Ad un certo livello, la differenza la fanno sempre i calciatori. Il Napoli in sede di mercato ha toppato alla grande, lasciando ruoli scoperti e scommettendo ancora su Milik, anche ieri invisibile o quasi. Ma per i “soliti noti” il Napoli aveva la rosa più forte dell’era De Laurentis e pensavano di avere la difesa più forte d’Europa con la coppia Manolas – Koulibaly. E, non contenti, esultarono per l’ingaggio di Llorente. Volevano accorciare il gap sulla Juventus con un giocatore che tre anni addietro faceva panchina a Torino. Da non credere.

Il giorno dopo Napoli – Fiorentina. La prestazione di ieri è stata deprimente. In difesa persi tutti i duelli. Il centrocampo spesso saltato con inutili lanci lunghi a cercare Milik. In attacco evanescenti. L’unico a prendersi la responsabilità di qualche iniziativa è stato Insigne. Si è perfino sentita l’assenza di Mario Rui. E’ auspicabile quanto prima il rientro in squadra di Koulibaly e Mertens. Il primo per dare solidità ad una difesa colabrodo e il secondo per dare vivacità all’attacco e buttare qualche pallone dentro. Perché per vincere le partite, bisogna segnare e occorre chi lo faccia. E al momento, non segna nessuno; in compenso, ci segnano tutti. E nel San Paolo divenuto un teatro per pochi intimi, si stanno divertendo solo gli avversari.

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