IL GIORNO DOPO Torino-Napoli...il paradosso dei rimpianti, l'azzurro scomparso e gli improbabili lob

27.04.2021
14:00
Redazione

Il giorno dopo Torino – Napoli. Gli azzurri sbancano anche il Comunale e continuano a scalare la classifica. Gara aperta da un missile terra aria di Bakayoko con un tiro a incrocio che finisce la sua corsa nell’angolo opposto, tra palo di legno e quello di ferro, imprendibile per qualsiasi portiere. Un paio di giri di lancette e Osimhen si invola palla al piede verso la porta avversaria. La centra con un tocco morbido che si infila beffardo nell’angolino alla sinistra di Sirigu. La gara finisce praticamente dopo neanche venti minuti. Il resto è un monologo degli uomini di Gattuso. Non termina in goleada per sfortuna, due legni pieni, imprecisione, qualche bella parata di Sirigu e per un pizzico di egoismo che, a girare, ha coinvolto un pochino tutti gli avanti azzurri: dai diagonali di Lozano sempre sul primo palo, ai tiri a giro di Insigne, agli improbabili lob di Mertens.

Il giorno dopo Torino – Napoli. Con quella di ieri, gli azzurri hanno centrato la vittoria N° 21 in stagione, assolutamente non poche. Una in più dell’Atalanta che segna a raffica e una in più anche del Milan che, fino al mese scorso, era la squadra più accreditata a contendere lo scudetto all’Inter. La differenza l’ha fatta il numero di sconfitte, ben nove. Decisamente troppe se si vuole ambire a qualcosa di più di un piazzamento In Champions League. Il Napoli, fortunatamente, negli ultimi due mesi ha decisamente invertito la rotta: 25 punti nelle ultime 11 gare sono tanti e, con un pizzico di coraggio in più, sarebbero potuti essere anche di più.

Il giorno dopo Torino – Napoli. La metamorfosi azzurra è figlia di svariati motivi. Dal recupero dell’intera rosa, alla migliore condizione atletica di tutto il gruppo, è cresciuto tantissimo Fabian Ruiz che fino a qualche tempo fa passeggiava per il campo, corre addirittura anche Bakayoko. Volano sulle fasce di competenza Insigne e Politano. Assolutamente da non sottovalutare la collocazione di Zielinski al quale, finalmente, è stato assegnato il ruolo più congeniale: in mezzo al campo. Dopo che per mesi era stato addirittura dirottato sull’esterno e invece di sprigionare il suo talento, era costretto a rincorrere i terzini avversari e anche il recupero di Demme che, non sarà un campione, ma macina chilometri ed è sempre pronto ad aiutare i compagni nei raddoppi. La metamorfosi azzurra è anche figlia del coraggio tattico. Gattuso ha capito di avere a disposizione un organico votato ad un calcio propositivo. Ha alzato la linea del pressing e i centrali di difesa piazzandoli sulla linea di metà campo. Ha capito che per giocare così, i due centrali devono essere veloci. E quindi Maksimovic è scomparso dalle rotazioni.

Il giorno dopo Torino – Napoli. Con la vittoria di ieri, gli azzurri si candidano tra le favorite ad un piazzamento sul podio delle prime quattro, ma paradossalmente, aumentano i rimpianti. Infortuni, scelte sbagliate di formazione, errori di lettura in talune gare, errori dei singoli, hanno condizionato una stagione che avrebbe potuto regalare ai tifosi del Napoli ben altre soddisfazioni.

Stefano Napolitano

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