IL GIORNO DOPO...Sampdoria-Napoli: la mancanza di Fabian che non si sente, l'errorino di Meret e la vecchiaia di Mertens

04.02.2020
14:00
Redazione
Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. Centrocampo inedito contro la squadra di Ranieri. Della mediana che ha iniziato la stagione, resta in campo il solo Zielinski. Le altre due maglie vanno ad Elmas e a Lobotka. Lo slovacco provvederà, con alterne fortune, a dare ordine alla manovra. Il macedone, tra lo stupore generale, sarà quello che più si getterà dentro l’area avversaria in cerca di fortuna. Al ragazzo, piedi, polmoni e personalità non mancano. Del resto per giocare titolare a Instabul certe qualità bisogna avercele. Complice un attacco influenzale, solo panchina per Demme. Fermato dall’influenza, anche Fabian Ruiz. Sinceramente, dello spagnolo, non se ne è sentita affatto la mancanza. Sono mesi che appare lento, macchinoso e tocca il pallone un’infinità di volte rallentando la manovra.
 
Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. Partono forte gli uomini di Gattuso. La sblocca Milik, finalmente al posto giusto e nel momento giusto nel cuore dell’area avversaria. Bella anche la sua torsione che non lascia scampo ad Audero. Il raddoppio nasce dal più semplice, ma sempre efficace schema d’angolo. Di Lorenzo la allunga sul secondo palo dove è pronto e lesto Elmas. Prima rete in azzurro per il macedone. La riapre Quagliarella con una delle sue giocate: lancio lungo dalle retrovie, Hysaj scivola e se lo perde. L’attaccante di Castellammare si coordina come in pochi sanno fare e incrocia sul palo lontano. Nell’occasione, non esente da responsabilità Meret. Bravissimo tra i pali, ma non sempre felice nella posizione quando il pallone è nella metà campo avversaria. Era accaduto anche contro la Juventus. Lancio lunghissimo dalle retrovie e lui troppo in porta. Quel pallone poi infilato in rete da Ronaldo, l’avrebbe fatto suo se fosse stato più avanti.
 
Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. Fino alla prodezza dell’ex attaccante azzurro, il Napoli aveva dominato in lungo e in largo. Gli azzurri accusano il colpo, più che altro tatticamente. Come se non se non sapessero cosa fare. Se continuare a pressare alti, o abbassarsi in attesa della ripartenza ideale. Ne viene fuori una pericolosa via di mezzo che lascia praterie nel mezzo. E già prima dell’intervallo la Sampdoria sfiora il pari in più di un’occasione.
 
Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. Nella ripresa, gli azzurri decidono di abbassarsi. Ma senza velocisti in attacco, diviene dura andarla a chiudere in contropiede. Milik continua a pressare tutti, ma non tiene sopra un pallone che sia uno. E’ ancora un lancio lungo a tradire gli azzurri. E’ancora Quagliarela, malgrado le 37 primavere ad attaccare la profondità. Malamente su di lui rovina Manolas. Rigore netto e parità ristabilita. Quagliarella, lo scorso anno capocannoniere, è la dimostrazione che quando vedi e senti la porta, quando vedi e percepisci gli spazi da attaccare, l’età conta fino ad un certo punto. Dalle nostre parti si racconta che Mertens sia oramai “vecchio”, e il belga ha quattro anni in meno.
 
Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. Gattuso attinge dalla panchina e getta nella mischia Demme e Mertens e poi anche Politano. La squadra torna a giocare alta. E’ consapevole che lasciare due punti a Marassi, sarebbero punti gettati alle ortiche contro una formazione palesemente inferiore. E proprio Demme e Mertens la risolvono. Il primo accompagna un’azione d’attacco e riporta il Napoli avanti, il secondo sigla un goal dei suoi: pallonetto di interno piede a girare dai trenta metri e la chiude definitivamente. L’avevamo più volte sottolineato, il recupero di Mertens, che non segna solo quando non gioca, può risultare determinante per questa seconda parte di stagione. Si attende ora il rientro di Koulibaly. Urge liberare Di Lorenzo sulla sua fascia di competenza. L’ex Empoli ci ha messo impegno e dedizione nel ruolo di centrale, ma spesso costringe Manolas agli straordinari.
 
Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. Dopo le convincenti prestazioni contro Lazio e Juventus, c’era da dare continuità contro una formazione certamente inferiore. Gli azzurri ne sono venuti a capo e questo conta Per l’organico a disposizione, la classifica resta mortificante, ma la strada per risalirla sembra finalmente essere stata intrapresa. Ed era ora!
Fonte : di Stefano Napolitano
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