Pelillo... nell'uovo - Ben venga un Gattuso pragmatico... e non solo per la bufera...

04.02.2021
12:10
Redazione

Il pareggio con l'Atalanta è il terzo risultato utile consecutivo per il Napoli. Due vittorie e un pari in sei giorni. È un Napoli inatteso, con la difesa "a tre", attento a non prendere gol. Gli impegni sono tanti, si gioca troppo e da tanto tempo e gli allenatori non riescono a mettere benzina nelle gambe. Bravo Gattuso a diventare pragmatico, capire la scarsa brillantezza dei suoi, sempre poveri in attacco di Mertens e del miglior Osimhen. Nel secondo tempo sono emerse tutte le motivazioni di un Napoli calcolatore. Gattuso ha deciso di giocarsela pensando al ritorno, consapevole che il Napoli di ieri avrebbe potuto compromettere la qualificazione in finale giocando a viso aperto con una squadra forte fisicamente, coriacea, aggressiva. Il fattore campo, nel doppio confronto, conta in maniera diversa nel tempo del Covid e degli stadi silenti. Non subire gol in casa è diventato il primo obiettivo di una squadra in affanno al cospetto dell'imprevedibile Atalanta.

Qualche segnale di calo atletico si era avvertito anche nella ripresa di domenica, contro i ducali del Parma. Tuttavia, fa specie vedere un Gattuso così pragmatico e duttile dopo mesi di rigidità tattica. E non sembra casuale che questo processo di cambiamento sia arrivato nel bel mezzo della bufera scoppiata tra lui e il club. Il tecnico calabrese ha cantato la sua "messa" ma nello stesso tempo ha riflettuto anche su questa altalena di risultati e sulle critiche piovute da più parti in merito a certe scelte. Se così fosse, sarebbe cosa buona e giusta, farebbe parte di un normale processo di maturazione di un allenatore giovane e desideroso di crescere.

L'adattamento alle condizioni è parte del bagaglio di un allenatore e probabilmente il frastuono ha stimolato Gattuso a riflettere anche sulle sue scelte. Insistere soltanto sulle proprie idee di gioco può essere deleterio se non si fanno i conti con le condizioni del materiale umano che si ha a disposizione in un dato periodo. Si chiama duttilità e ben venga anche fare calcoli con un calendario che inizia a pesare un po' per tutte. La classifica, i risultati, dicono che c'è un appiattimento verso il basso in tutti i tornei. Le più forti non riescono ad avere gli stessi andamenti del recente passato perché si gioca con dei condizionamenti inevitabili. Il fattore campo ha perso il suo peso e le partecipanti alle coppe giocano ogni tre giorni da molte settimane. Se in un contesto del genere si aggiungono anche gli infortuni di interi reparti, come al caso del Napoli, allora la duttilità, il pragmatismo dell'allenatore diventa decisivo. Il Napoli al centro dell'attacco ha, per ora, soltanto Petagna, che sta facendo bene, ma per essere competitivi con le prime della classe servirebbe qualcosa in più che ora manca e si spera ancora per poco. Osimhen deve incamerare minuti ma l'allenatore e il Napoli si giocano tantissimo in questo mese e Gattuso ha bisogno di maggiori certezze. Fare il possibile per portare il Napoli verso gli obiettivi stabiliti adesso è anche una grande questione di orgoglio... Vedremo...

Fonte : Marcello Pelillo per CalcioNapoli24
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