Pelillo... nell'uovo - Il solito Napoli senza trascinatori trema sul più bello... disastrosi...

24.05.2021
17:10
Redazione

Il solito Napoli bambino rovina tutto all'ultimo step. Una squadra sempre adolescente, che ha qualità ma non concretizza, con le solite pecche che non vengono mai colmate. Il Napoli cade sui suoi errori atavici. La squadra è scesa in campo impaurita, troppo tesa, come del resto era accaduto anche a Firenze. In Toscana è arrivato il rigore a sbloccare, che Insigne aveva pure sbagliato; fortunatamente la respinta di Terracciano finì proprio sui piedi del capitano che non aveva alternative al gol in quella posizione. È la tensione e la paura a strappare la Champions agli azzurri. Un film già visto in altre occasioni che merita un' analisi approfondita da parte di chi ha la responsabilità di costruire la squadra.

La paura c'è perché in campo mancano dei trascinatori. Il Napoli ha tanta qualità e in certi reparti anche varietà, ma nelle gare che pesano sotto il profilo mentale, serve anche altro. Non è un caso che Manolas, abituato a certe partite, abbia giocato quattro finali, compresa quella di ieri. Nei momenti duri questi ragazzi si affievoliscono. Gli esperti della situazione, i vari Zielinski, Insigne, ossia coloro che dovrebbe trascinare i più giovani, in realtà non hanno queste qualità caratteriali. Al Napoli mancano calciatori con queste caratteristiche e in certe partite si manifesta l'assenza con tutto il suo peso.

Il Napoli in questi anni ha perso molti punti decisivi a causa degli errori a sinistra. Aspettare Ghoulam per tre anni è stato un errore enorme. I pareggi interni contro Cagliari e Verona di questo finale sono arrivati da due errori di Hysaj, generoso, ma con i suoi limiti e schierato anche fuori posizione. E come non ricordare l'errore di Mario Rui a Parigi che costò la vittoria in Francia e la qualificazione agli ottavi. Nel contesto di ieri il problema della fascia sinistra va in secondo piano, ma rimane il tabù terzino sinistro che ha prodotto ancora danni nei momenti decisivi.

Prendersela con Gattuso per la gara di ieri è un eccesso, sebbene siano stati tardivi e disperati i cambi nella ripresa. Non si sa perché Demme non ha giocato, ciò perché il Napoli persevera nel dannoso e ingiustificato silenzio stampa da mesi. Non c'è rispetto verso la passione dei tifosi che hanno il diritto, in quanto utenti finali e primi finanziatori del sistema calcio, a sentire cosa hanno da dire i protagonisti dopo questo finale ingiustificato per quanto guadagnano questi atleti.

Il fattore economico merita un discorso a parte. I calciatori devono meritarsi sul campo i soldi che guadagnano, sono dei professionisti non dei dipendenti a tempo indeterminato. La mancata qualificazione in Champions dovrebbe portare alla revisioni dei loro lauti guadagni. È ingiustificato guadagnare così tanto e tremare ad in passo dal traguardo buttando all'aria sforzi e soldi. E non conta nulla fare 99 gare perfette se poi si sbaglia la centesima decisiva, dove servono coraggio e testa. Il Napoli si è comportato come l'atleta che fa il recond del mondo alle qualifiche e poi in finale, dalla paura, non va nemmeno sul podio. Dove sta la grinta, la determinazione, componenti decisivi per un atleta?... E se mancano questi elementi allora questi atleti del Napoli sono incompleti e vanno valutati per le qualità che hanno ma anche per quelle che non ci sono... Vedremo...

Fonte : Marcello Pelillo per CalcioNapoli24
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