Pelillo... nell'uovo - L'Italia guarda ma non impara...

04.05.2016
12:10
Redazione

Giochi aperti e fino alla fine in casa Napoli. A due gare dal termine non si possono fare più calcoli per il secondo posto. A Torino non sarà facile ma per gli azzurri è una finale ed hanno l'obbligo di dimostrare la propria superiorità. Higuain è carico dopo la bella doppietta all'Atalanta. Il bomber è a tre marcature dal record italiano e doppia I secondi. Bacca e Dybalissimo indietro tutta, fortunatamente. Qualcuno giura, tra sorrisi e ironia, che, se fossero stati più vicini, le giornate sarebbero state più di quattro... altro che tre... Gonzalo è riuscito ad avere un rendimento incredibile nonostante le cattive maniere degli avversari, mal gestite dagli arbitri. Per un capocannoniere ricevere falli senza il fischio puntuale del direttore di gara la vita in campo diventa dura e forse, Udine, è stato il culmine di una vicenda tutta italiana. E mentre in Italia si contano I consueti errori arbitrali a favore delle solite, all'estero arrivano lezioni di sport. Leichester e Atletico protagoniste nonostante I fatturati più bassi. E vien da ridere quando tra coloro che esaltano l'impresa di Ranieri ci son quelli che quasi giustificano le "sudditanze" italiane con il fatturato. Intanto dalla Champions arriva un'altra lezione agli italiani. Atletico in finale nonostante I fatturati. Eliminate le ricche Barcellona e Bayern e seconda finale negli ultimi tre anni per gli uomini di Simeone. Mancano gli errori arbitrali in entrambe le competizioni mentre i conti in Italia proprio non tornano. È inimmaginabile pensare che, in un paese dove si giocano così tante partite di calcio ogni settimana, non si riesca a produrre una decina di arbitri capaci. Per la legge dei grandi numeri si dovrebbe rientrare ampiamente. La realtà è che in Italia I conflitti d'interesse sono ancora mal regolati e nel calcio non esistono affatto. La classe arbitrale è poco serena nell'esercizio del suo compito perché non aiuta ignorare la sentenza della Cassazione su Calciopoli che mette in discussione i tornei dal 1999 al 2006; non aiuta svelare le sentenze in anteprima a determinate testate; non aiuta che si accettino sponsorizzazioni da soggetti giuridici che hanno legami con squadre tesserate. La storia dei fatturati conta, ma non è una legge matematica mentre la favoletta dei piagnistei spesso è la toppa dei disonesti e di coloro che non vogliono vedere. In Italia si gioca a nascondino dietro a un dito mentre dall' Europa arrivano esempi di sport e di credibilità.

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Fonte : di Marcello Pelillo per CalcioNapoli24
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