SILENT CHECK - Il fenomeno silenzioso oltre aforismi e vita di me**a in Cina

20.10.2019
19:20
Redazione
  • Gli addetti al Var in una stanza rivedono le immagini, si confrontano in breve tempo, riflettono e poi comunicano le conclusioni. Questa rubrica si rifà proprio a questo momento chiamato SILENT CHECK: rivivere le immagini della partita con spunti anche extracampo. Un racconto del tutto personale del vissuto del match e post match, in confidenza col lettore, tra innocenti licenze e riflessioni in tutta libertà. Zero schemi e poche regole? La rubrica è mia ...

di Dino Viola

Quanto hanno inciso le dichiarazioni di De Laurentiis in questa vittoria sul Verona? Si può dire che l'ha vinta lui. Colpevolmente in ritardo e a modo mio mi unisco al coro di chi ha dato ragione alle parole del presidente. 

Le marchette e la vita di me**a in Cina in realtà sono figure retoriche utilizzate per comunicare con alcuni azzurri, amanti della letteratura. Il linguaggio poetico e gli aforismi hanno ridato una identità ad una squadra poco romantica. Se è scappato un po' di cinismo nelle sue esternazioni, posso tranquillamente affermare che la squadra ha preso spunto, sfruttando le due occasioni da gol procurate. Non è un caso che il bistrattato Milik abbia messo a segno una doppietta con solo due opportunità: discorsi più incisivi di così?!

Concordo anche su un altro aspetto: è giusto anticipare ai prossimi possibili partenti lo stesso saluto riservato ad Albiol. Vi invito a non essere patetici sul mancato diritto di replica dei calciatori. Voi e la democrazia: che noia. Il risultato è quello che conta: 2-0. Che poi Callejon ha voluto fare il simpatico: ha incassato la sottolineatura circa l'età e si è presentato in campo coi capelli bianchi. Nessuno se l'è filato.

Detto ciò, smetto anche io di fare il simpatico e tornando seri, devo confessare che Meret mi mette in difficoltà. Non sono mai stato attratto dai titoloni ma se non si usa il termine 'fenomeno' questa volta, difficilmente lo si farà per i prossimi talenti impegnati tra i pali. Vuoi vedere che questi tre punti sono merito suo? Una risposta l'abbiamo già data. Alex ha ancora margini di miglioramento. Non è oggetto di componimenti in versi e cresce senza troppo clamore 'nazionale', che a tratti è un bene. A differenza di chi ha sentito il bisogno di convocare gli stati generali a Castel Volturno: capita quando non contempli in toto il ruolo dell'allenatore. Ieri sera però Insigne è parso un peletto più concreto del solito, anche se un tentativo di tiro a giro per partita bisogna concederglielo.

Qualche disagio l'avrà provato (e si è visto) anche chi ha accompagnato al centro del campo Carlo Bandoni, in bici da Verona a Napoli nel tentativo di far riavvicinare le due tifoserie. Dal San Paolo sono piovuti fischi che sono coincisi con l'entrata nel settore ospiti dei veronesi, avvenuta solo nei secondi quarantacinque minuti: segno chiaro di un calcio che ha bisogno di un intervento più forte rispetto alla comunque lodevole iniziativa dell'ex portiere. Per la sua commozione i tifosi ospiti hanno portato in dono il classico coro per il Vesuvio, quelli di casa hanno risposto per le rime. Insomma un bel quadro surreale, come quelli di Mirò al Pan o come certi discorsi: bravo chi li capisce.

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