Il Fatto Quotidiano: "Scudetto del Napoli un capolavoro imprenditoriale"

08.05.2023
01:30
Redazione

Così il Fatto Quotidiano sullo scudetto del Napoli

Notizie Calcio Napoli - Il collega Vincenzo Imperatore dedica sulle pagine de Il Fatto Quotidiano un articolo sullo scudetto del Napoli, concentrandosi nella fattispecie sul lavoro fatto da Aurelio De Laurentiis.

Queste le sue parole:

Aurelio De Laurentiis conosce gli effetti del “modello del formaggio svizzero” di James Reason. Sebbene sia tacciato di ostinazione, arroganza e narcisismo, è consapevole del fatto che la responsabilità degli “errori” umani in un’azienda è sempre sistemica: i suoi “errori” e quelli dei suoi collaboratori (errori umani dovuti a incompetenza o a inesperienza) hanno la loro matrice nei criteri di gestione aziendale. L’errore aziendale, infatti, non ha origine dalla natura umana, bensì è legato a fattori sistemici che ricorrono nei luoghi di lavoro e nei processi organizzativi nei quali emergono. La contromisura da adottare è quindi cambiare le condizioni in cui l’essere umano lavora.

Un esempio? È un dato oggettivo: i calciatori del Napoli, soprattutto quelli del nucleo storico di Benítez-Sarri-Ancelotti-Gattuso (Koulibaly, Mertens, Insigne, ecc.), i “fantastici perdenti” del Napoli, sembravano soffrire di nikefobia, la paura di vincere. Nel gergo tennistico si chiama “braccino”, quella sensazione che assale il giocatore di avere il braccio molle nel momento in cui deve piazzare il colpo vincente di fronte al campione su cui sta prevalendo.

È ovvio che si tratta di una fobia che non riguarda solo gli sportivi, ma anche i manager e gli imprenditori, gli studenti e qualunque persona si ponga un obiettivo ambizioso da raggiungere o stia affrontando una sfida. Anche coloro che hanno un appuntamento importante possono provare questa paura. Per vittoria, infatti, si intende in senso lato il raggiungimento di un obiettivo. Per quanto riguarda specificatamente lo sport, la nikefobia è un fenomeno per cui un atleta (di qualsiasi ambiente e livello sportivo), seppur dotato di grandi potenzialità, non raggiunge mai livelli elevati di prestazione a causa di comportamenti che assumono le sembianze di un vero e proprio “auto-sabotaggio”. Studi specifici al riguardo hanno individuato in una percentuale che va dal 20 al 30% il numero di atleti che ne soffre in maniera più o meno evidente.

La leadership è indispensabile, nei consigli di amministrazione delle aziende come negli spogliatoi delle squadre di calcio, nella politica e nelle redazioni dei giornali. Troviamo un leader anche tra i pensionati che giocano a carte al circolo del paese. La leadership è la capacità di far conseguire a un gruppo di persone determinati obiettivi. Si tratta di una competenza/capacità volta a influenzare le persone a impegnarsi volontariamente per obiettivi comuni. C’è qualcuno che è più ascoltato degli altri, un punto di riferimento nel bene e nel male.

In altri termini, il Napoli è una società che, lo ripeto da anni, si è ormai adattata ai cambiamenti e ai modelli vincenti, facendo tesoro anche degli sbagli. Le skills maggiormente richieste ai collaboratori del Napoli sono la flessibilità e la capacità, massima espressione dell’intelligenza umana, di riconoscere gli errori, considerati un’opportunità per migliorare. Il punto su cui si è lavorato resta il fast failure (sbagliare velocemente): l’accettazione che il progetto può presupporre, anche, l’insuccesso. E che bisogna procedere comunque. Come quando in barca a vela cambiano i venti e bisogna modificare la rotta sapendo che per raggiungere la destinazione ci vorrà un po’ più di tempo, ma che essa rimane invariata.

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