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"Ti porto un regalo", svolta inchiesta Ultras: Fedez, Emis Killa e Luca Lucci, patto suggellato con l’anello di diamanti. Spunta Corona
Importante svolta nell'inchiesta Ultras che sta sconvolgendo il mondo del calcio. Dalle carte dell’inchiesta “doppia curva” le intercettazioni tra il capo degli ultras del Milan arrestato per narcotraffico e i due rapper: c’è anche una telefonata con Corona.
Ecco quanto ricostruito dall'edizione online di Repubblica:
"Sera del 22 aprile scorso, la notizia di una rissa in due round tra Fedez e il personal trainer romano Cristian Iovino fa il giro della città. Telefoni caldi. Alle 20,58 l’allora marito di Chiara Ferragni contatta a vuoto Luca Lucci, leader della Sud milanista. Venti minuti dopo il “Toro” si fa vivo: “Bro, ma io sono sereno. Sono rodato per ‘ste cose, so com’è il calcio. Non ti rispondo che sono preso con i ragazzi che momento delicato. Devo evitare casini inutili”. Il capo del secondo anello blu mostra di conoscere la situazione, anche se gli impicci della Sud gli occupano la serata. Ma ecco un altro messaggio per Fedez: “Te fai il bravo che anche oggi ho dovuto sistemartela”. E qui diventa esplicito il suo intervento per evitare guai: Iovino, infatti, non presenterà querela per la spedizione punitiva subita sotto casa, circostanza che tiene tutt’ora Fedez fuori dal gruppo degli indagati dai pm Paolo Storari e Sara Ombra della Dda nell’inchiesta Doppia curva.
Il rapper lo sa e risponde riconoscente, come si legge in un’informativa della Squadra mobile in cui si fa il sunto della copia forense del cellulare di Lucci. “Bravissimo. Domani mi dici. Un abbraccio frate”, è l’omaggio di Fedez al “Toro”, che lo benedice e un po’ lo rimbrotta: “Tutto ok, vai sereno. Ormai qualcosa con te chiamano me hahahaha. Solo questa mi mancava”. Le microspie della Mobile, guidata dal dirigente Alfonso Iadevaia, stanno intanto documentando la riunione nella Sud. Insieme al capo ci sono i fedelissimi Rosario Calabria, Fabiano Capuzzo e Daniele Cataldo. In più, Emiliano Rudolf Giambelli, al secolo “Emis Killa”, come si legge in una seconda informativa che attribuisce a quest’ultimo il ruolo di “soggetto operativo”, di “uomo di fiducia del capo” con “un ruolo attivo”.
Quella sera, dunque, si parla di Fedez e Iovino: «Noi non l’abbiamo più sentito, no? E non c’è modo di,,, no, dai pacificamente...».Poi il rapper si lascia andare a un commento sul collega: «Quella roba lì sai perché succede? Non puoi, capito, fare la famiglia dell’Ikea per intenderci, perché poi è normale che se quella roba succedeva con me, non ne parlava neanche il giornale». Conclusione: «Loro ci godono perché dicono: ah, questo che ha fatto minc... il perfettino, il precisino, ci ha preso tutti per il c... E lui è stato stupido in questo».
Fedez, intanto, ha contattato Fabrizio Corona, lo ha aggiunto in una videochiamata a tre con Luca Lucci la sera del 23 aprile. Al termine, il “Toro” è tranchant nel suo messaggio al rapper: “Ok che Corona è dalla tua, ma non coinvolgerlo nelle robe, non lo sai che non si tiene una pisciata, vuole fare i suoi scoop, le sue robe?”. Lucci ripropone la sua intermediazione: “Se vogliamo vederci, ci stringiamo la mano e la chiudiamo qua. Te pensa a lavorare, stai sereno, fai il bravo, me la vedo io”. A sera, Federico Lucia gli propone: “Ti vengo a trovare in sti giorni e ti porto un regalo”. Il “Toro” si schermisce: “Abbiamo solo obblighi morali io e te, e basta”. Il dono, invece, lo farà Emis Killa a Lucci, subito dopo averlo accompagnato in tribuna vip a San Siro per Milan-Torino dello scorso 17 agosto. Un anello, che il leader della sud mostra agli amici: «Emiliano... è vero eh, tutto diamanti, d’oro bianco. Ne ha fatto fare uno per me ed uno per lui, me l’ha regalato». Un suggello, per gli investigatori, del loro patto criminale.