Alla scoperta del Torino di Mazzarri: i granata stakanovisti del 3-5-2 che puntano sul contropiede e le palle inattive

05.10.2019
18:00
Redazione

Il Torino di Walter Mazzarri prende sempre più col passare del tempo il carattere del suo allenatore. 

A livello tattico il 3-5-2 dell'allenatore granata, al terzo anno in panchina, risulta un modulo ormai perfettamente recepito da una rosa che ha avuto pochi cambiamenti dal mercato. 

L'arrivo di Verdi da un'alternativa importante a Mazzarri in fase offensiva. L'ex azzurro può calciare di destro e sinistro indistintamente e servire il suo compagno d'attacco Belotti, oppure schierarsi dietro le due punte ed agire da trequartista.

Fatta eccezione per le varianti offensive, Mazzarri non rinuncia alla difesa a tre e ritrova Nkoulou dopo la querelle di questa estate. Solite ali a tutta fascia non Ansaldi e De Silvestri dotati di grandi polmoni e ottimi piedi. 

Squadra molto forte sulle palle inattive e nelle ripartenze. Mazzarri preferisce un pressing non molto alto, principalmente portato sulla mediana, per poi dare sfogo al contropiede.

In fase di possesso, modulo 3-5-2, con esterni molto alti e larghi, e centrocampisti sempre pronti all’inserimento.

In fase di non possesso, il modulo si trasforma in un 5-3-2, con gli esterni che si abbassano sulla linea difensiva e con i centrocampisti che spesso giocano in linea.

 

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