Quei lunghi faccia a faccia con Spalletti erano solo la punta dell'iceberg...

Dopo un mese esatto di stagione agonistica appena trascorso, è possibile iniziare a tirare le primissime conclusioni sul Napoli di Spalletti 2022-2023. Basandoci ovviamente sui risultati ottenuti sul campo, le dichiarazioni, i gesti e tutto ciò che concerne quanto accade attorno alla squadra azzurra a 360°. Si può dire con assoluta certezza uno degli uomini copertina di questo avvio di stagione sia Frank Zambo Anguissa. 

Il centrocampista azzurro, dopo la più che positiva stagione scorsa, ha iniziato alla grandissima questo nuovo campionato, garantendo a Spalletti un rendimento addirittura ben superiore rispetto a quello mostrato nell'annata passata. Non a caso la dirigenza azzurra si è mossa immediatamente per riscattare il cartellino del giocatore che era stato preso in prestito dal Fulham. 

Per chi come me questa estate era a Castel di Sangro a seguire per tutti e 15 giorni il ritiro pre campionato degli azzurri nell'Alto Sangro, si sarà sicuramente accorto di come prima, durante e dopo ogni allenamento Spalletti si fermasse quasi sempre a parlare con Anguissa . Spesso e volentieri anche con modi e gesti decisi, da entrambe le parti. Confronti, visioni su schemi e cosa c'era da modificare e da migliorare. Insomma, a vista d'occhio è sembrato palese come Spalletti avesse identificato in Anguissa il nuovo leader del centrocampo (e perché no della squadra) azzurro. 

Quelli che per 15 giorni sono stati solo indizi, si sono trasformati in prove all'avvio di questa stagione, quando di fatto Anguissa ha preso per mano il centrocampo e il resto della squadra e divenendo il leader del Napoli. Quando qualcuno si chiede a cosa servano i lunghi ritiri pre campionato al posto delle tournèe esterofile, che porteranno anche soldi nell'immediato, ma non garantiscono queste possibilità di dialogo tra allenatore e giocatori.