Come sette anni fa nel segno del numero sette, quando un numero può valere il riscatto di una stagione intera

20.09.2014
14:00
Marco Lombardi

di Marco Lombardi - twitter: @marcolombardi24

Sette. Un numero che negli ultimi anni ha significato tanto in quel di Napoli, tra i tifosi e tutto l’ambiente azzurro. Da Lavezzi a Callejon, passando per il record-man e goleador storico Edinson Cavani, moltissimi ricordi felici sono legati a questo numero stampato su una delle tante maglie partenopee che si sono susseguite in questi anni. Sette, sono anche gli anni esatti dalla sfida che ha dato il via alla cavalcata trionfale del club di De Laurentiis in Serie A, guarda caso proprio contro quell’Udinese prossima avversaria degli azzurri in campionato, abbattuta per 5-0 al Friuli con una prestazione roboante del Pocho Lavezzi (ovviamente col numero sette). Dal 2 settembre 2007 al 21 settembre 2007, sembra passata una vita, ma i “corsi e ricorsi storici” sono sempre dietro l’angolo anche in questo caso.

Anche in quel caso infatti gli azzurri venivano da un periodo negativo in chiave di risultati, con una sconfitta cocente all’esordio in campionato nella gara precedente contro il Cagliari che si era imposto 2-0 al San Paolo. Le critiche cominciarono a cadere copiose sul progetto targato Marino-De Laurentiis a seguito anche di una sessione di mercato, secondo la stragrande maggioranza dei tifosi, poco soddisfacente. Con un Lavezzi fuori forma e appesantito, e uno sconosciuto Marek Hamsik, la piazza partenopea era pronta per la prima volta ad una contestazione nell'era De Laurentiis.

Nulla di tutto ciò accade fortunatamente, il Napoli vince e convince grazie soprattutto al numero sette Ezequiel Lavezzi, al suo gol e agli assist vincenti per i compagni (a segno in quella gara anche Sosa, Domizzi e Zalayeta con una doppietta). Da qui partì una serie di risultati positivi che portarono gli azzurri a chiudere un girone d’andata eccellente, e ad aprire il ciclo d'oro del Pocho Lavezzi al Napoli che ha trascinato la squadra fino alla Champions League negli anni successivi. Parlando ancora di “corsi e ricorsi storici” dunque, domenica sarà l’occasione giusta per un altro numero sette di trovare il riscatto dopo un avvio di stagione non molto positivo e costellato di critiche da parte degli addetti ai lavori.

A Callejon non è bastato infatti il gol contro il Genoa per spegnere le polemiche sulla sua mancata cessione all’Atletico Madrid che lo avrebbero indispettito. Se contro lo Sparta Praga si sono visti in campo degli ottimi segnali di ripresa da parte di Calletì, a Udine potrà definitivamente apporre la parola fine su questa vicenda e deliziare ancora una volta i tifosi azzurri. Nel segno, ovviamente, del numero sette...

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