
Crollo mentale e non solo, il secondo tempo del Napoli a Como è tutto in un dato | GRAFICO
Como Napoli 2-1, l'analisi delle statistiche del secondo tempo giocato in malo modo dalla squadra di Conte al "Sinigaglia" in vista della gara scudetto contro l'Inter
Notizie Napoli calcio - Il Napoli perde 2-1 a Como dopo un secondo tempo totalmente apatico da parte degli azzurri: manovra lenta, palloni lunghi e atteggiamento preoccupante in vista della gara contro l'Inter. La squadra di Conte perde così la vetta della classifica e rimanda ancora il ritorno alla vittoria (tre pareggi ed una sconfitta nelle ultime quattro).
Como Napoli 2-1, un dato spiega la sconfitta
La ripresa del Napoli al "Sinigaglia" ha sorpreso tutti, specialmente dopo un primo tempo comunque comandato dagli azzurri: il Como non tira mai in porta ed il vantaggio locale arriva solo con un pasticcio tra Rrahmani e Meret. Il Napoli, però, non si disunisce e continua a gestire i ritmi: i partenopei dominano sui duelli aerei e costringono il Como nella propria metà campo.

Come si evince dal grafico in alto, il Napoli staziona regolarmente nella metà campo del Como ed arriva senza troppi problemi al pareggio di Raspadori. In tutta la prima frazione la squadra di Conte ha il baricentro medio di 55.19m, ovvero è mediamente oltre la metà campo offensiva. Questo consente agli azzurri di premere sul Como, senza tuttavia scoprire il fianco alle ripartenze: la manovra è fluida, sia per vie centrali che sugli esterni. Le due mezzali Billing e McTominay svariano sul fronte offensivo, ben coadiuvati da Politano e Spinazzola. Solo la poca precisione e lo scarso coinvolgimento di Lukaku non portano ad un raddoppio che sarebbe più che meritato.
Tutto sembra poter portare ad un facile successo del Napoli, ma nella ripresa accade un qualcosa che nessuno si aspetta. La squadra di Conte smette improvvisamente di giocare: cala i ritmi, l'intensità ed abbassa paurosamente il proprio baricentro.

Come si evince dai numeri della Lega Calcio, il Napoli perde circa 6 metri di baricentro nella ripresa e consente al Como di respirare: i padroni di casa prendono coraggio ed anche i cambi di Fabregas, votati all'attacco, lanciano un segnale chiaro ed evidente. Il palleggio del Napoli risulta prevedibile e macchinoso, l'ingresso di Anguissa e Simeone non fa altro che peggiorare le cose: il Como attende ed al primo errore di impostazione punisce con Diao che trova il gol vittoria.
Arriva così una sconfitta che fa male agli azzurri, ma il racconto di un Napoli "surclassato a Como" o di un Fabregas che incarta Conte è in parte fallace. A conti fatti il Napoli tira più volte del Como (13 contro 8, di cui 4 volte in porta contro 3). Anche i passaggi riusciti (381 vs 268) ed il possesso palla (57%) sono in favore degli azzurri: basti pensare che nella fascia dal 76' al 95', quella in cui arriva il raddoppio di Diao, il Como ottiene a stento il 28% di possesso della sfera. Più che della voglia del Como, che va comunque applaudito per averci creduto, va posto l'accento su un Napoli troppo rinunciatario nella ripresa (al netto della consueta problematica legata ai cambi che non incidono).
Di certo contro l'Inter servirà un'intensità diversa e soprattutto costante nell'arco dei 90' più recupero: impresa ardua per una rosa non così profonda e con evidenti lacune, ma che già in più di un'occasione è riuscita a sorprendere. Il campionato non finisce a Como...