E' l'inizio della fine, nel peggior modo possibile
di Claudio Russo (twitter: @claudioruss)
Finalmente, dopo due anni, il putiferio attorno alla situazione di Camilo Zuniga è scoppiato. Deflagra come una bomba che, da quando il colombiano è stato operato, ha accumulato voci e sensazioni ufficiose che hanno avuto la funzione di accrescimento di un mistero allargatosi oltreoceano, alla Coppa America e al Mondiale giocati da uno Zuniga in buone condizioni fisiche. Tutt'altra cosa rispetto a quello visto a Napoli, anzi quello non-visto considerando la decina di partite dell'ultimo biennio.
Se da una parte la società azzurra preannuncia sanzioni nei confronti del giocatore per l'intervista non autorizzata rilasciata ai colleghi colombiani di El Tiempo, dall'altra il calciatore fa venire a galla quelle che sono le sue sensazioni personali: "Perché non gioco a Napoli? Innanzitutto voglio dire che sto bene [...] Quello che mi sta accadendo è molto strano, non mi portano nemmeno in panchina. Si tratta di una scelta del club e non del nuovo allenatore che è appena arrivato e lo capisco". Parole amare di un calciatore che, nell'età che dovrebbe rappresentare l'apice della sua carriera, non vede più il campo.
Lo abbiamo visto in allenamento a Castelvolturno giocare la partitella, scherzare con Gonzalo Higuain e con i suoi compagni di squadra, ma mai nella lista dei convocati per le partite di campionato (in Europa League non è stato nemmeno inserito nella lista). Abbiamo letto di lui per quanto riguarda le cure in clinica a Pisa dal dottor Castellacci con le cellule staminali per un ginocchio, quello operato sul finire del 2013, che gli ha causato più problemi del previsto. Camilo Zuniga, affermando "Sono stato tanti mesi in silenzio, ma stavolta ho deciso di parlare" lo fa capire chiaramente: si è rotto le scatole della situazione. Per la felicità (eufemismo) del Napoli, chiamato ad una risposta in tempi brevi. Che sia una sanzione economica sotto forma di multa oppure l'inserimento di Zuniga nei 'fuori-rosa', in compagnia dell'altro esodato Jonathan De Guzman. O che sia semplicemente una risposta alle accuse del calciatore.
Sarebbe potuto partire a fine agosto nell'ambito dell'affare Soriano, ma alla fine è rimasto qui: "Con il direttore sportivo ci ho parlato, loro con me sono in attesa del mercato di gennaio. Se vogliono vendermi devono farmi giocare altrimenti ho ragione io". Le accuse nei confronti del Napoli sono durissime, sono di quelle che fanno molto ma molto rumore: difficilmente si era mai arrivati a delle frasi così dirette, ma evidentemente la pazienza del calciatore è arrivata agli sgoccioli. "Sono stato tanti mesi in silenzio, ma stavolta ho deciso di parlare [...] se non gioco a Napoli è per questioni del club [...] Nei momenti difficili la mia famiglia mi è stata vicina. Il mio desiderio ora è giocare e trovare un club che abbia fiducia in me". Il finale non è dei migliori, però siamo abbastanza vicini al termine dell'avventura di Camilo Zuniga con la maglia del Napoli. Nel peggior modo possibile. Ma forse era solo questione di tempo....
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