
FOTOGALLERY - Nemici per la pelle: sfida tattoo tra Roma e Napoli, ecco i tatuaggi più incredibili dei tifosi
Prima fratelli, anzi gemelli, e infine… ‘nemici per la pelle’. E’ sfida all’ultima tattoo tra Roma e Napoli, in attesa che le squadre scendano in campo venerdì prossimo per contendersi il primato in campionato. Amore oltre ogni immaginazione. Passione che si tramuta in ossessione, un sentimento di appartenenza talmente forte da considerarlo eterno. O, come in questo caso, indelebile. “La mia lei è del 1926”, impresso sul braccio di un fedelissimo tifoso del Napoli riprende in pieno lo spirito ultras. Come a dire “finchè morte non ci separi”. Un pensiero fisso, che non viene e non va via: semplicemente c’è. “1926…di fermarmi non ci penso, vivere di te mi dà un senso”, ne è un altro esempio lampante. Insomma, il tifoso partenopeo con le scritte sulla pelle non scherza. Mentre il romanista, con i simboli inneggianti alla Lupa, non è da meno: da Spqr al Colosseo passando per un Totti versione gigante fanno da contraltare all’immagine di Maradona, l’indimenticato Pide de Oro. E fu proprio ai suoi tempi che si spezzò il famoso gemellaggio tra le due tifoserie. Era una maledettissima domenica del 1986, quando allo scadere del 80esimo minuto con il Napoli in 9 uomini e sotto di un gol, Salvatore Bagni segnò del pareggio all’Olimpico. Il numero 4 azzurro correndo sotto la Curva Sud, mostrò l’italico gesto dell’ombrello, sfidando gli oltre 50mila dell’Olimpico. Da quel giorno, azzurri e giallorossi furono nemici. Almeno sugli spalti. E in attesa della partita di venerdì prossimo, ci si chiede: chi vince la sfida all’ultimo tatoo?