Ma che fine ha fatto?

03.10.2015
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Marco Lombardi

“Maledetto ritiro estivo pre-campionato”, avrà pensato Ivan Strinic in questo primo mese e mezzo di stagione 2015-2016. Dopo essere arrivato a gennaio dal Dnipro ed essersi inserito alla grande nei meccanismi della squadra azzurra, era diventato titolare fisso sulla fascia sinistra grazie a molte buone prove in campo, salvo poi cedere la casacca a Ghoulam a causa di una serie di problemi fisici. Tutto è cominciato da un forte dolore ai denti il 23 febbraio contro il Sassuolo, poi qualche affaticamento muscolare e le presenze da titolari cominciarono a scarseggiare sempre di più. Il motivo è semplice e lascia pochi dubbi in merito al suo mancato utilizzo sul finire della scorsa stagione: il terzino croato aveva infatti terminato la sua stagione agonistica con il Dnipro a dicembre, senza effettuare una vera e propria preparazione era stato poi immediatamente catapultato in campo da Benitez, lasciandogli poco spazio per rifiatare e rigenerare le fibre muscolari. Risultato? Solo 5 presenze totali da quel 23 febbraio, per un totale di 11 tra Serie A e Coppa Italia da gennaio a maggio.

Via Benitez, arriva Sarri, ma Ivan resta in azzurro visti i numerosi problemi legati a Camilo Zuniga che era stato venduto l’ultimo giorno di mercato e ritenuto di fatto fuori rosa (almeno in quel momento). Dopo i primi allenamenti a Dimaro, salta di fatto quasi l’intera preparazione estiva nel ritiro in Val di Sole a causa di un problema al polpaccio che lo costringe ad allenamenti in solitaria a bordo campo e in palestra con l’ausilio dei preparatori atletici. Niente amichevoli in Trentino, né quelle pre campionato a Nizza e Oporto, con il suo esordio che ancora deve avvenire. Nelle scorse settimane Sarri aveva ribadito che l’ex Dnipro stava per trovare la forma migliore ed era pronto a tornare in campo a breve. Quale migliore occasione se non la gara di ieri sera contro il Legia, dove Ghoulam ha giocato la sua 5° gara consecutiva? Magari anche a gara in corso, quando il risultato era ormai acquisito, fargli riassaggiare il sapore del campo da gioco sarebbe stato certamente utile. Per il momento però, resta solo un interrogativo legato a lui: ma che fine ha fatto? 

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