Major Lorenzo Soccer: Insigne in America sarebbe come Higuain, un 'Giocatore Designato'

12.10.2021
17:30
Claudio Russo

Lorenzo Insigne ha il contratto in scadenza con il Napoli nel giugno 2022, e tra le tante destinazioni accostate spunta anche la Major League Soccer in America

La querelle contrattuale di Lorenzo Insigne ed il Napoli, nella peggiore delle ipotesi, durerà fino al prossimo mese di giugno. E nelle ultime ore si è fatta avanti l’ipotesi, affascinante, misteriosa ma soprattutto lontana, del campionato americano della Major League Soccer. Complice una capatina napoletana di Lino DiCuollo, ex Senior Vice President of Competition and Player Relations della MLS - lasciata, fonte The Athletic, nel febbraio 2020 dopo esserne stato una colonna portante nel notevole sviluppo della competizione sin dal 2005 (attualmente viene indicato come Senior Advisor di KFG, Kapital Football Group, holding focalizzata sulla costruzione della piattaforma di sviluppo dei giocatori, con investimenti in club e scuole calcio: lo stesso meccanismo del City Football Group o del gruppo Red Bull. Tra gli investitori Charlie Stillitano di Relevent Sports - De Laurentiis, ricordi? - e l'ex leggenda del calcio statunitense Landon Donovan).

Il suo compito? DiCuollo è stato una figura centrale dietro le quinte nel reparto riguardante i giocatori, la supervisione dei roster e le linee guida dei budget, dei trasferimenti e approvazione dei contratti. Secondo The Athletic, DiCuollo avrebbe valutato possibili ruoli di front office con altri club (fu accostato al CF Montreal), nonché potenziali ruoli di consulenza con società di investimento e società coinvolte nel business del calcio, sia negli Stati Uniti che a livello internazionale: è andata esattamente così, fino ad arrivare all'incarico in Kapital Football Group.

Qual è il filo che legherebbe DiCuollo ad Insigne, oltre alle chiari origini italiane? Una regola, ormai adottata dal 2007 in occasione dell'arrivo di David Beckham ai Los Angeles Galaxy, che permette ai calciatori più costosi di poter approdare in un sistema - la MLS - dove vige il salary cap e gli stipendi dei calciatori devono rientrare in un determinato limite economico.

DiCuollo - sempre citato da The Athletic - ha contribuito a guidare gli sforzi della lega nell'ingaggio di giocatori dall'estero

"in qualità di membro senior del dipartimento giocatori, ha anche svolto un ruolo significativo nello sviluppo e nella messa a punto delle regole complesse e in continua evoluzione del roster della MLS. DiCuollo ha fatto parte del team dirigenziale del dipartimento giocatori per l'introduzione della regola del Giocatore Designato nel 2007”

Eccola qui, la regola del Giocatore Designato: consente ai club di acquisire fino a tre giocatori il cui compenso totale e i costi di acquisizione superano l'importo massimo del budget salariale (nel 2021 e nel 2022 sarà di 4,9 milioni di dollari), con il club che si assume la responsabilità finanziaria per l'importo del compenso superiore al costo del budget salariale di ciascun giocatore.

Nell’ambito del salary cap non pesa l’intero ingaggio annuale, bensì una singola parte: nel 2021 e nel 2022, un giocatore designato che abbia almeno 24 anni pesa sul monte ingaggi per 612.500 dollari (dal 2023 al 2027, secondo il nuovo contratto collettivo, la somma passerà da 651.250 a 883.438 dollari), a meno che non si unisca al suo club dopo l'apertura della finestra di trasferimento secondaria - nel 2021, dal 7 luglio al 5 agosto: dopo la scadenza dei contratti ‘europei’ -, in questo caso pesa la metà, 306.250 dollari. Ciò non vuol dire che Insigne, o qualsiasi altro calciatore (chi ha detto Mertens?), possa finire con il guadagnare solo questa cifra. Decisamente no, ma la somma che occuperebbe il salary cap sarebbe definita a prescindere dall’ingaggio stipulato.

Nella MLS una singola franchigia può occupare un monte ingaggi da 4,9 milioni di dollari per venti giocatori Senior, ai quali aggiungere altri dieci giocatori con dei regolamenti che non risultano fondamentali per il tema del nostro focus. È facile immaginare che la costruzione di una squadra si basi su degli equilibri fondamentali per mantenere livellata la competizione, per non permettere ad una sola squadra di accaparrarsi i migliori giocatori possibili. A fare da eccezione son sono proprio i Giocatori Designati, i cui stipendi rientrano solo parzialmente nel monte ingaggi.

Alcuni esempi? Nel caso l’Insigne o il Mertens di turno si trasferissero nella MLS, un eventuale status da Giocatore Designato li metterebbe sullo stesso piano dei 65 calciatori attualmente classificati come tali. Tra di loro, per elencare alcuni tra i più costosi e conosciuti

  • L’ex Manchester United Javier Hernandez (Los Angeles Galaxy, 6 milioni di dollari)
  • L’ex Napoli Gonzalo Higuain (Inter Miami, 5.1mln)
  • L’ex Arsenal Carlos Vela (Los Angeles FC, 4.5mln)
  • L’ex Swansea Alejandro Pozuelo (Toronto, 3.8mln)
  • L’ex Torino Josef Martinez (Atlanta, 3.5mln)
  • L’ex Atalanta Maxi Moralez (New York City FC, 2.5mln)
  • L’ex Southampton Victor Wanyama (Montreal CF, 2.4mln)
  • L’ex Lazio Luis Nani (Orlando City, 2.33mln)

Tra gli altri Giocatori Designati figurano l’ex Benfica Franco Jara, l’ex Ajax Nicolas Lodeiro, l’ex Barcellona Jonathan Dos Santos, l’ex Roma Michael Bradley, l’ex Juventus Blaise Matuidi, l’ex Zenit Sebastian Driussi, perfino l’ex Palermo e Carpi Aljaz Struna.

L’Italia ne ha avuti tre nella sua storia: Marco Di Vaio al Montreal CF (2012-14), Andrea Pirlo al New York City FC (2015-17), Sebastian Giovinco ai Toronto FC (2015-18). Quest’ultimo nel 2015 fu premiato quale MVP, capocannoniere, miglior assist-man, senza contare l'esser stato designato per tre volte nel Miglior 11 della stagione, ed il titolo di campione MLS nel 2017. Andrea D’Amico, suo storico agente, l’ha portato lì ed era in compagnia di DiCuollo a Napoli.

Non abbiamo gli elementi per dire se Lorenzo Insigne sarà il quarto Designated Player italiano, o se Dries Mertens sarà il secondo belga dopo Jelle Van Damme. Sicuramente, viste le cifre d’ingaggio a cui viaggiano, si potrebbero porre sullo stesso livello di quel Gonzalo Higuain del quale sono stati compagni di squadra. Strano come possano tornare di moda sempre gli stessi nomi, no?

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