Due ko e proiezione 76 punti con la 14esima difesa: non è disfattismo, ma aritmetica

30.09.2019
15:00
Leonardo Vivard

Il Napoli ha collezionato numeri non positivi in campionati: due sconfitte in sei giornate, con una proiezione punti di 76 in classifica

Se c’è una cosa a cui ci si può affidare sono i numeri. Analizzandoli, certo. Ma restano dati oggettivi. Lontani dalla sfortuna cui qualcuno corre ad aggrapparsi quando le cose non vanno.

Sei giornate non sono trenta, ma una prima analisi dell’andamento del campionato si può fare. Seppur da prendere con le pinze. Sono 12 punti conquistati, esattamente con due punti di media a partita per il Napoli. Quattro vittorie, due pareggi. Quindici gol fatti, dieci subiti. Quella di Ancelotti rappresenta la quattordicesima difesa in Serie A per reti incassate, al pari della Fiorentina. L’Hellas Verona, neopromossa, ne ha subite quattro. Dalla stagione 2015/16 ad oggi la vincitrice dello scudetto, neanche a dirlo la Juventus, ha sempre vinto con una quota superiore a 90 punti. Nella stagione 2014/15 è scesa sugli 87 punti, ma nell’anno precedente ha fatto registrare 102 punti. Numeri non bassi, a testimonianza di una scarsa competitività delle avversarie. Quest'anno la canzone dovrebbe cambiare, perché c'è una competitor in più (l'Inter) e il livello medio della Serie A sembra si sia alzato. Questo potrebbe ridurre la quota scudetto. 

La media punti fatta registrare dal Napoli al 29 settembre (sesta giornata) si concretizza in una proiezione di 76 punti a fine campionato. Meno di quella del 2013/14 di Benitez che arrivò a 78 terzo dietro Juventus e Roma. Inoltre, ciò che preoccupa parte della tifoseria è il dato relativo alle sconfitte. Nelle ultime stagioni, la vincitrice del campionato, in media, registra quattro ko durante le 38 gare. Con minimi di 2-3 e massimi anche di 5. Il fatto che il Napoli abbia perso due volte ad oggi, significa che ha raggiunto il 50% dei ko che mediamente raggiunge chi vince il campionato, ma solo dopo meno di un sesto del percorso (!). È obiettivo che qualche problema sul piano dell’equilibrio e del rendimento ci sia. Anche perché l’aritmetica è difficilmente obiettabile. Non è disfattismo. 

Anche se il calcio è variabile, i periodi di forma, il calendario, le circostanze ambientali possono condizionare enormemente l’andamento di una squadra. E spesso si esce fuori da periodi complessi con un filotto di vittorie curativo. Ma anche in questo caso i dati non danno ragione al Napoli di Ancelotti. Nello scorso campionato, infatti, solo in due occasioni gli azzurri hanno inanellato quattro vittorie consecutive in campionato, con una sconfitta alla quinta gara. A dimostrazione del fatto che anche nei migliori periodi di forma questa squadra ha un problema chiamato continuità.

È l'inizio, sei giornate sono poche per avere una quantità di numeri che rappresentino la realtà. Ma cominciano ad essere un indizio. Dire che, statistiche alla mano, il Napoli ora ha un percorso più tortuoso non è l’emblema del pessimismo. Ma una questione di probabilità, anche abbastanza ovvia. 
Ma il bello del calcio è che può smentire anche i numeri più crudeli…

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