"Te lo ricordi Grobbelaar?" L'ipnosi del balletto colpisce ancora: da Dudek a Rafael, Benitez ne sa qualcosa

26.12.2014
20:00
Lorenzo Sorianiello

di Lorenzo Sorianiello

Istanbul, 25 maggio 2005. Il Liverpool sta per giocarsi la finale di Champions League ai rigori contro il Milan, dopo l’incredibile rimonta del secondo tempo dallo 0-3 al 3-3. Dudek sta ascoltando Ochotorena, all’epoca preparatore dei portieri dei Reds, quando alle spalle gli arriva Jamie Carragher. Lo spintona e gli fa: “Fai come Grobbelaar, te lo ricordi Grobbelaar, no?”. “Jamie, per favore, ho solo due minuti. Fammi ascoltare” gli risponde Dudek. Ma Carragher insiste: “Li devi mettere sotto pressione. Fai qualcosa sulla linea, cerca di deconcentrarli”. Il resto è storia: Jerzy Dudek, che da allora sarà noto a tutti come ‘il portiere ballerino’, ipnotizza Serginho, Pirlo e Shevchenko (in allegato il video) e regala al Liverpool la Champions League in una partita pazzesca.

Ventuno anni prima, Bruce Grobbelaar aveva mandato in tilt prima Conti e poi Graziani (in allegato il video) in Roma-Liverpool, finale di Coppa dei Campioni in casa dei giallorossi, che per la prima volta nella storia si decideva ai calci di rigore: “I fili della rete sembravano spaghetti, - raccontò più tardi in un’intervista - così iniziai a camminare sulla linea come se avessi due spaghetti al posto delle gambe”. Stessa storia, stesso epilogo: il Liverpool sul tetto d'Europa.

Grobbelaar prima, Dudek poi. Rafael quella tattica non se l’è certo inventata, lo sappiamo tutti, eppure chissà quanti tifosi, davanti alla tv, avranno dubitato di lui a vederlo prendere un gol dopo l’altro prima dei tiri ad oltranza, specie perché il brasiliano era stato oggetto di numerose critiche nell’ultimo periodo. Ma Rafael, che con Dudek ha in comune anche una grandissima fede, non è uno certo uno che bada a queste cose.

A vedere e rivedere i rigori di Juventus-Napoli e la faccia tosta di Rafael che provoca uno ad uno i top-players della Juventus, rivengono in mente le immagini di quel Liverpool-Milan di nove anni fa. Altro palcoscenico, altro premio in palio. Ma d’altronde, ad alzare la coppa, oggi come ieri c’era anche Rafa Benitez. E forse, qualche attimo prima che Rafael si dirigesse tra i pali, sarà stato proprio Benitez a consigliarglielo. Ma Rafael ci tiene a precisarlo: “L’ho sempre fatto, anche in Brasile”, ed è vero (in allegato il video), al Santos, dove ha vinto tutto lontano dalle critiche. In ogni caso, Benitez a Dudek ci avrà sicuramente pensato, in piedi, davanti alla panchina, composto quasi tutto il tempo e forse avrà creduto in Rafael fino alla fine, lì di fianco a Xavi Valero, che se si parla di rigori è uno che non lascia nulla al caso e che, ci scommettiamo, aveva certamente studiato tutti i rigoristi della Juve prima della finale.

Ma Rafael ha fatto di testa sua, come Dudek, come Grobbelaar. Ed ha avuto ragione, ha confuso gli avversari come ai tempi del Santos e si è preso la Supercoppa, a colpi di danza...

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