"Va azzerato il suo modo di pensare": cronaca di un'esclusione annunciata, tra siluri e dubbi...

08.01.2017
16:00
Claudio Russo

L'esclusione, tutto sommato, se l'aspettavano in tanti. Maurizio Sarri è uno che bada al sodo, schiera i calciatori dei quali si fida di più. Perciò quando gli avranno detto che c'era una possibilità di recuperare Vlad Chiriches, avrà sorriso e si sarà messo il cuore in pace: avrebbe giocato il rumeno, contro la Sampdoria.

Al posto di chi, però? Tonelli è stato in dubbio fino alla conferenza stampa di presentazione a Castel Volturno, quando Sarri - davanti a taccuini, computer e telecamere - ha sparato un paio di siluri in direzione Serbia. No, non è il 1999 e non ci sono guerre in atto. Però un po' di distacco c'è, tra Maurizio Sarri e Nikola Maksimovic: "Abbiamo avuto più tempo in questi giorni per lavorare ed è un processo non semplice". 

Boom, potremmo dire. Missili a lunga gittata, non c'è molto altro da aggiungere. Ma Sarri, come ci ha raccontato Francesco Flachi, "dice le cose in faccia, è uno vero". E non s'è trattenuto dall'aggiungere che Nikola il serbo "dovrebbe cambiare il modo di pensare, dovrebbe avere un riferimento sulla palla e non sull'avversario. Per quindici anni ha fatto un'altra cosa, va azzerato il suo modo di pensare".

Apriti cielo, insomma. Nikola Maksimovic, ad oggi, è il quinto difensore centrale della rosa del Napoli. A maggior ragione dopo il gol di Lorenzo Tonelli che certamente gli dà una bella dose di morale e spinta in più. Ma cosa succede con il serbo? L'ultima prestazione è stata negativa, anche se a sua discolpa c'è la posizione difensiva diversa da quella sempre occupata.

Venticinque milioni, uno in più uno in meno. E' questo il prezzo pagato dal Napoli al termine del mercato di agosto, per chiudere positivamente un corteggiamento durato due anni e a rischio di beffa (ricordate il viaggio aereo da Francoforte?). Una cifra così esorbitante, in teoria, merita di essere schierata quantomeno per giustificare l'acquisto. Ma Maksimovic non ha fatto bene, e Sarri non gli ha fatto sconti. A questo punto, però, il dubbio effettivamente viene: se il pensiero dell'allenatore azzurro è così diretto, dopo quattro mesi, come andranno avanti le cose?

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