Ventura a CN24: "Ancelotti al Napoli per vincere, la scelta di Sarri va rispettata. Insigne è un campione, Jorginho dimosterà il suo valore al City"

31.05.2018
12:50
Redazione

Gian Piero Ventura, ex ct della Nazionale italiana, è intervenuto ai microfoni di CalcioNapoli24 Live, trasmissione in onda sui canali social di CalcioNapoli24.it.

Gian Piero Ventura, ex ct della Nazionale italiana, è intervenuto ai microfoni di CalcioNapoli24 Live, trasmissione in onda sui canali social di CalcioNapoli24.it. Ecco le sue parole: "Napoli è una delle società più importanti e famose d'Europa. De Laurentiis ha convinto Ancelotti con un programma, un progetto. Non credo che Ancelotti abbia accettato solo un programma economico. E' stata una mossa importante dopo l'addio di Sarri che ha fatto sì che tutti amassero il suo calcio. Non era facile sostituirlo. Prendere Ancelotti è un segnale forte, una spallata del presidente al campionato. Messaggio importante anche alla squadra. De Laurentiis ha preso Ancelotti perché vuole vincere, l'unico segnale che potesse calmare gli animi della perdita di Sarri". 

Sulla fine di un rapporto con ADL

"Quando finisce un rapporto può finire perché la società non è contenta, perché l'allenatore ambisce a qualcosa diverso, per qualsiasi motivo. Se Sarri è andato via da Napoli perché ha ritenuto giusto farlo. Il presidente voleva trattenerlo, ma nel momento in cui capisce di non riuscirci doveva fare qualcosa di importante, e l'ha fatto con Ancelotti. Sarri pensava di aver chiuso un ciclo, è una scelta che deve essere rispettata".

Sul calcio italiano 

"Molto più importanti i calciatori rispetto gli allenatori. Oggi l'Italia è formata da giovani interessanti che non sono campioni ma possono diventarlo. L'augurio è quello che possano giocare con continuità in modo tale da acquisire esperienza. I giovani che ci sono adesso sono di grande prospettiva. I giovani stanno uscendo fuori, spero solo che ci siano le condizioni per giocare con continuità".

Su Insigne 

"Bisogna ripartire da lui, ormai è un campione. Insigne non è un giovane, io per giovani intendevo i calciatori che stanno lavorando per affermarsi come Chiesa e Cutrone. Credo che possano diventare lo zoccolo duro della Nazionale".

Sul suo futuro

"Il mio obiettivo è la possibilità di andare in campo tutti i giorni, cercare di produrre risultati sportivi ed economici. Ho grande voglia di rimettermi in gioco. Di parole nel calcio in questo periodo se ne fanno troppe, però conta andare sul campo".

Su Ancelotti e lo scudetto

"Il Napoli ha giocato alla pari con la Juventus quest'anno. E' presto per stilare una griglia scudetto, è vero che è stato preso Ancelotti però contano i calciatori. Sono le rose delle squadre che contano molto. Prematuro fare una griglia di partenza. Juventus e Napoli, per ora, in vantaggio sulle altre".

Su Jorginho

"Quello che ha fatto nel Napoli è figlio delle proprie qualità e dell'organizzazione. Una volta uscita dall'organizzazione devi dimostrare di saperti adattare in altre circostanze. Jorginho con Benitez giocava nel centrocampo a due e aveva delle difficoltà. Con Sarri si è realizzato ai massimi livelli perché ha esaltato le proprie qualità. Il tempo dirà se lui potrà fare le stesse cose in un contesto diverso".

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