Forgione: "la pulce rievoca el pibe e ricorda le sue magie, ma non sarà mai Diego"

07.05.2015
20:20
Redazione

Le magie dell'immenso Messi, quando si compiono nel Football dei comuni mortali, aprono inevitabilmente il paragone con Maradona. La verità è che "la pulce" rievoca "el pibe", ricorda le sue magie, ma non sarà mai Diego, l'unico vero rivoluzionario del Calcio, il Che Guevara del pallone, il calciatore che sovvertiva ogni gerarchia. Qualche sera fa Julio Ocampo, corrispondente in Italia di Marca, ha detto alla trasmissione Zona 11 pm che il più grande della storia è Crujiff, anche più di Maradona, perché Diego «ha fatto la storia solo a Napoli, non a Barcellona». Appunto. Maradona fece vincere il Napoli, un club storico d’Italia, ma pur sempre della periferia del Calcio mondiale, che è come se oggi Messi se ne andasse all'Espanyol e lo portasse ai trionfi nazionali ed europei. Fu proprio lui a dire nel 1995 «tutti dicono: “Questo è stato il migliore del Barcellona, questo è stato il migliore del Real Madrid, questo è stato il migliore del Chelsea...”. Io sono orgoglioso di essere stato il migliore a Napoli». Il migliore... del mondo... a Napoli, non il migliore del Napoli. Maradona si è riempito d’orgoglio per aver conquistato il trono e la gloria dal basso, smettendo la maglietta del ricco Barcellona, e mica per infilare quella della Juventus! Pur di fuggire dall'inferno catalano accettò alla cieca la maglia che Paolo Rossi aveva rifiutato qualche anno prima. Diego fece vincere praticamente da solista un'Argentina davvero modesta, e rischiò di farla rivincere quando in Italia tutti la davano spacciata di fronte al Brasile e agli "azzurri" di Vicini. Diego era un antiaziendalista capace di dettare campagne acquisti a Ferlaino. Giordano e Careca, giusto per citare la storica Ma-Gi-Ca, li volle lui, e loro lasciarono le squadre del cuore, la Lazio e il San Paolo pur di giocare col più grande di tutti. E condizionò le convocazioni in nazionale di Bilardo. Si mise contro i dinosauri della FIGC, della sua AFA e della FIFA, che gli fecero pagare tutto. Messi è nel gotha del Calcio ma nel Barcellona più forte di sempre ci è nato, cresciuto e ci "morirà". Determina risultati e segna a raffica, più di Maradona, ma nel suo fortissimo club, e molto meno in nazionale. Delizia tutti gli amanti del Calcio nel mondo, ma non cambia gerarchie, non detta gli acquisti, non indirizza le convocazioni in nazionale e non ha il piglio del rivoluzionario. Insomma, Messi sarà pure un Carracci, ma Maradona è Caravaggio.

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