
Cronaca di una serata magica e di un amore infinito: il ritorno di Diego al San Paolo vissuto così...
12 Febbraio, ore 20.40. Ufficiale: Maradona sarà al San Paolo per Roma-Napoli. Un cinguettio che ha fatto il giro del mondo in un lampo. Il ritorno più atteso di tutti i tempi. Inizia la partita, un occhio in campo, l'altro al cellulare. Arriverà. Nel corso del primo tempo ancora nessuna notizia, ha incontrato traffico e proverà ad arrivare quanto prima. Molti hanno perso la speranza. Poi a fine primo tempo un nutrito gruppo di steward comincia ad abbandonare la propria postazione in un'unica direzione. Ascensore bloccato tra la Tribuna Autorità e la Tribuna Stampa. Qualcosa non torna. C'è uno strano movimento. Sembrava il solito tran tran verso il buffet della Tribuna Posillipo. Poi, all'improvviso, un cordolo di steward si è posto dinanzi all'ingresso stampa. Diego è sceso dalla macchina, ha attraversato il cancello ed è entrato nello stadio. Di lì subito immerso nella folla che lo ha trascinato sino all'ingresso che porta al primo piano dove c'era ad attenderlo Aurelio De Laurentiis. Una stretta di mano, nel frattempo la corsa folle degli addetti ai lavori per procurargli la maglia, stampata in un lampo. Diego 10. Il regalo che gli ha fatto il patron del Napoli per il suo ritorno al San Paolo. Un regalo che, in realtà, De Laurentiis ha fatto a tutti i tifosi del Napoli. Maradona resta segregato fino al fischio d'inizio del secondo tempo. Poco prima di andare via l'incontro con Raffaella, figlia del suo grande amico ed ex storico addetto stampa del Napoli Carlo Iuliano , in lacrime. Un abbraccio durato poco ma che ha colmato i dieci anni d'assenza. Il cuore di Diego non ha mai dimenticato. Inizia il secondo tempo e con gran fatica gli steward riescono a spedire i tifosi nei propri settori, a ristabilire un equilibrio, seppur precario. Diego scende e va ad accomodarsi in Tribuna d'Onore, accanto a De Laurentiis e sua moglie. Ma lì ci sono tantissimi tifosi ad attenderlo, molti dei quali entrati nella calca che l'ha accompagnato. Si riversano su di lui. Abbraccia quelli che riescono ad avvicinarsi, risponde a chi da lontano lo acclama con un gesto meraviglioso. Allarga le braccia, poi le stringe al petto. Vi abbraccio tutti. Instancabile. Mai un rifiuto, mai un cenno alle forze dell'ordine intervenute per ristabilire, inutilmente, l'ordine. Al gol d i Higuain di nuovo la bolgia, ha esultato come se fosse in campo. Abbracciando tutti quelli che aveva intorno. Un uomo qualunque. Un tifoso eccezionale. Nessuno come lui. Il San Paolo gli ha regalato i migliori cori, era visibilmente emozionato. Una piccola tregua dalla ressa dei tifosi, durata pochissimo. Al gol di Jorginho, pochi erano attenti a seguire la partita, il boato del San Paolo ha catturato per un attimo l'attenzione, Lui s'è alzato e con le braccia ha incitato tutti ad alzarsi. Forza, in piedi, cantate con come. Oj vita.. oj vita mia... Il San Paolo canta per lui, lui canta per i tifosi. E il sogno continua...
Angela Sarah Morlando
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