Le sgroppate 'ignoranti' di Koulibaly ed il metodo Mazzone-Carboni...

23.11.2020
16:00
Bruno Galvan

Kalidou è il termometro in campo del Napoli

Ultimissime Napoli - Il siparietto tra Carlo Mazzone e Amedeo Carboni è entrato nella storia del calcio italiano: 

"Mazzone "Amedeo"

Carboni: "Sì, mister?"

Mazzone: "Quante partite hai fatto in serie A?"

Carboni: "350, mister"

Mazzone: "E quanti gol?"

Carboni: "4, mister"

Mazzone: "Ecco, allora vorrei proprio sapere 'ndo cazzo è che vai! Torna subito in difesa!""

Molti di voi diranno: "Ma cosa c'entra con il Napoli?". Una domanda legittima che merita una risposta doverosa. Da anni elogiamo Koulibaly come uno dei migliori difensori al mondo. Lo stesso De Laurentiis ha resistito più volte alle offerte stratosferiche del Manchester City per potersi garantire il più a lungo possibile le performance del gigante senegalese. Kalidou resta il totem difensivo di questa squadra e guai a metterlo in discussione per una serata negativa che ci può stare nell'arco di una stagione. Sarà una coincidenza, ma dai suoi movimenti si capisce se il Napoli è sul pezzo o meno. Nella gara di ieri, si è spinto in attacco con ampie falcate. In alcuni frangenti è rimasto a sinistra lasciando scoperta la sua zona di competenza. Un gesto che eravamo abituati a vedere nel Napoli di Ancelotti e che ha fatto venire in mente qualche problema tattico del passato.

Kalidou è un generoso. Le sue sgroppate in avanti, almeno dall'esterno, assomigliano a delle frustate d'orgoglio verso i compagni che non riuscivano a trovare la quadra giusta al cospetto di un Milan che ha ingabbiato ottimamente i quattro folletti ed i centrocampisti avversari. Se sotto l'aspetto caratteriale sono in parte apprezzabili queste corse a per di fiato dalla difesa, sotto l'aspetto tattico non sono proprio il massimo. Specialmente se non accompagnate da tutta la squadra in modo intelligente.  Vedere un giovanotto di 39 anni sovrastare uno con dieci anni in meno non è stato il massimo della vita. Il primo gol non può essere accettato per la dinamica dell'azione e la modalità con cui Ibra mangia in testa a Koulibaly. E' un errore non da difensore valutato 70 milioni. Kalidou, da ragazzo intelligente, ha capito di aver sbagliato e già dalla prossima partita siamo certi si rimetterà in carreggiata comandando nuovamente con lucidità la difesa. Magari alla prossima sgroppata offensiva, quando non serve, Gattuso potrebbe utilizzare il metodo Mazzone-Carboni per ricordargli che lui fa il difensore ed il primo pensiero è quello di bloccare l'avversario presidiando sempre la sua zona. Caro Koulibaly, la potenza è nulla senza il controllo.

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