
Benito Carbone: "Io l'ultimo numero 10 del Napoli. Cedettero me e Cannavaro perchè avevano 100 mld di debiti. Mi rivedo un po' in Insigne. Su Maradona..."
L'ex fantasista di Napoli e Inter Benny Carbone si è raccontato a trecentosessanta gradi in una lunga intervista attraverso ua diretta Istagram. Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore:
INIZI - "Oggi certi ragazzi giocano mezza partita e pensano di essere arrivati. Io ho capito di essere giocatore a 22 anni dopo che avevo alle spalle tre campionati di B con Reggina, Casertana e Ascoli e il Toro mi aveva rivoluto in A dopo avermi fatto esordire. Mi sento un figlio del Filadelfia dove mi aveva portato Sergio Vatta: ho fatto la trafila dai Giovanissimi alla Prima Squadra, esordendo in A a 17 anni".
ROMA - "Sono stato della Roma per mezza giornata. Mi presero per girarmi al Napoli per Daniel Fonseca. Mi valutarono 7,5 miliardi".
NAPOLI - "Il gol alla Reggiana è diventato virale su YouTube, feci una grande Coppa UEFA con tanti gol decisivi. Eravamo un bel gruppo, prima di me avevano indossato la maglia numero 10 un certo Diego Armando Maradona è un talento straordinario come Zola. Sono stato l'ultimo fantasista a indossare quella maglia, lo dico con emozione e orgoglio. Il pubblico di Napoli era meraviglioso e calorosissimo, mi sono sentito a casa. Sono cresciuto tantissimo a Napoli, diventando un grande calciatore. Sentivo la responsabilità della 10, centrammo la qualificazione alla Coppa UEFA esprimendo un buon calcio. A Napoli mi sono sentito veramente giocatore per come mi ha trattato la città e per le responsabilità che avevo".
CANNAVARO - "Il difensore più forte che abbia mai affrontato. Ci conoscevamo dall'Under 21 e siamo diventati subito grandi amici. A fine anno ci hanno ceduto per fare cassa, visto che il Napoli aveva 100 miliardi di debiti. Fabio andò a Parma e io all'Inter. Senza quei problemi economici quel Napoli poteva aprire un ciclo".
NAPOLI OGGI - "Non ha fallito Ancelotti, non si può discutere Carlo come allenatore che se quest'anno si è rotto qualcosa e il Napoli non riusciva più a seguire l'allenatore. Il primo anno di Ancelotti è stato positivo: secondo posto contro una Juve che resta superiore e anche quest'anno - se il campionato ripartirà - vincerà lo scudetto perché resta un gradino sopra tutte le altre. Gattuso mi piace molto: è l'uomo giusto per riportare in alto il Napoli. Rino ha tanta personalità, è sanguigno, un trascinatore e in poco ha conquistato l'ambiente azzurro. Gattuso può aprire un nuovo ciclo".
GIGI D'ALESSIO - "Siamo molto legati. La nostra canzone se la ricordano ancora tutti a distanza di 25 anni. L'ho conosciuto in una trasmissione di Napoli, mi innamorai delle sue canzoni. Ogni pomeriggio dopo allenamento passavo dal suo studio di registrazione e un giorno mi propose di fare una canzone insieme. Un pomeriggio si presentò a Soccavo con il testo e la registrammo. Ci siamo visti due mesi fa a Milano con Gigi: quanti ricordi! Ti dico solo che quando torno a Napoli i tifosi mi fermano e non mi chiedono del Carbone numero 10 del Napoli, ma della canzone con Gigi (risata, ndr)".
BOSKOV- "Un grandissimo personaggio, il numero uno in assoluto. Sapeva sempre come sdrammatizzare i momenti negativi. Una persona meravigliosa, è stato un padre per noi giovani. Sapeva alleggerire le pressioni e farti rendere al massimo. La frase su di me? Quante risate quando disse che dribblavo tutti, anche i compagni con le mie finte...".
NUOVO CARBONE- "Oggi non ci sono più i numeri 10 classici come pensiamo. Ci sono tanti esterni offensivi di qualità, ma non fantasisti puri come eravamo io, Zola, Mancini, Totti, Morfeo, Del Piero. Mi piace molto Insigne, mi ci rivedo un po' anche se lui è più esterno che punta".
IDOLI - "Sono cresciuto con due miti: Diego Armando Maradona e Roberto Baggio. Ti confesso una cosa: ho giocato tutta carriera con le loro foto stampate sui parastinchi. Diego su quello sinistro e Robi sul destro".
TOP 11 EX COMPAGNI - "Scelgo come modulo il 3-5-2. Frey in porta, dietro Colonnese, Fabio Cannavaro e Acerbi. Sugli esterni Pupi Zanetti e Roberto Carlos. In mezzo Paul Merson come play affiancato da Ince e Giaccherini. Davanti Di Canio e uno tra Zamorano, Dublin e Bierhoff. Scegli tu uno dei tre come numero 9 tanto sono fortissimi tutti, caschiamo bene".