Bonucci, il mental coach: "Deve cedere la fascia di capitano. Gli serve un bagno d'umiltà"

23.10.2017
17:15
Redazione

"Io non sono qui a dire 'poca o non poca' pressione, io penso che il Milan abbia preso uno dei centrali più forti del mondo, però era un centrale che era focalizzato su se stesso, e non focalizzato su tutti" Così Alberto Ferrarini, il motivatore di Leonardo Bonucci intervenuto a Tutti Convocati parla di Leonardo Bonucci e aggiunge: "Secondo me se Leonardo torna a fare il soldato penso che i milanisti avranno una grande e un'immensa soddisfazione perché lui è un accentratore di energia, lui è una persona che pensa a fare una cosa buona, dopodiché a rifarsi ancora" Ferrarini sottolinea ancora: "Sarà un paradosso, ma quando è stato capitano alla Juventus non ha avuto delle grandi prestazioni. Lui deve fare Bonucci, punto. Poi questo bagno di umiltà gli ha fatto anche tanto bene, perché guardiamo quest'estate com'è stato accolto al Milan: queste cose qui comunque gli hanno spedito il suo ego al 50° piano di un grattacielo. Qui ha avuto una ridimensionata, secondo me è un qualche cosa che a lui tornerà molto, molto bene. Un bagno di umiltà in questo contesto qui gli fa bene. Lo conosco, perché comunque siamo partiti che era in tribuna a Treviso ed è arrivato dove è arrivato. Nel periodo peggiore della sua carriera è stato anche inquisito col calcio scommesse ingiustamente, hanno cercato di sfondarlo. Alla fine ha vinto lui, è andato avanti, si è rifatto. Ha ripreso, ha fatto quel primo anno con la Juventus male, poi è arrivato Antonio Conte, panchina, è tornato a essere un grande giocatore grazie al suo allenatore che l'ha fatto diventare ciò che è.

Leonardo è un giocatore che fondamentalmente, a differenza magari di altri, non è nato campione: è diventato un campione. E di conseguenza è diventato campione attraverso il lavoro, attraverso il sacrificio, ma soprattutto attraverso la centralità che lui ha di se stesso" Ferrarini sottolinea poi su Radio 24: "Secondo me l'espulsione di ieri è un grande game over, come dire, la prima parentesi con il Milan, e adesso logicamente c'è la rinascita. Io ho sempre sostenuto che un'aquila vola sopra la tempesta, di conseguenza gli uccelli stanno in mezzo alla tempesta ma l'aquila sta sopra. Leonardo in questo momento sta facendo questo, condivide e accetta le critiche giuste perché non è Leonardo Bonucci della Juventus, però lui ha fame di tornare più forte anche di prima, assolutamente, perché ha molta più esperienza". 

"Di Leonardo la cosa che mi piace di più, oltre al fatto che è una persona molto disponibile, è che è una persona estremamente intelligente, dove trasmuta il negativo in positivo. Lui ha ben capito che ieri ha toccato il fondo. Magari è stato anche sfortunato, ma non mi piace, la sfortuna per me non esiste - spiega ancora Ferrarini. Abbiamo già deciso cosa dobbiamo fare, io sono felice, lui lo è più di me, e andiamo avanti cercando semplicemente di fare quello che abbiamo fatto: migliorarsi sempre di un millimetro e questo è il nostro obiettivo. Tutta questa fama che ha avuto al Milan secondo me è stato molto bello, gratificante, però secondo me magari non ha fatto così tanto bene a lui. Lui è un giocatore umile, un giocatore normale, che non è nato campione, ma ha lavorato duro per diventare campione. Cedere la fascia di capitano? Magari può aiutarlo ad avere meno responsabilità e a rendere di più".

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