Corbo: "Il Napoli del futuro: quattro motivi per credere nel grande ciclo"

16.11.2015
10:30
Redazione

Una domanda diventa passaparola. Attraversa la città. Ma sfiora tutti i sei milioni di tifosi del Napoli nel mondo. «Allora, è l’anno buono?» fa pensare ad un sogno breve e immediato. Questo Napoli propone invece orizzonti più lontani. Bisogna chiedersi se è finalmente ricominciato, «quello buono», come a metà degli anni ‘80. Un ciclo, ecco. Perché gli ultimi due sono svaniti in insopportabili delusioni. La fuga di Mazzarri dopo un secondo posto, il volo in jet privato di Benitez all’alba del primo giugno destinazione Madrid. Poche ore prima il Napoli era stato brutalmente escluso dalla Champions. Il Napoli di Sarri è qualcosa di diverso. Più concreto. Ha lo stile di un artigiano dotto che lavora in silenzio: fa coincidere le sue ambizioni, soldi e carriera dei giocatori, sogni dei tifosi. Quando si dice: un progetto. Un ciclo quindi più ampio e felice di un campionato da scudetto. Ma occorre superare almeno quattro passaggi. Il prossimo mercato di gennaio, la conferma di Higuain, il rispetto del lavoro di Sarri, la tutela di Insigne. Quattro condizioni che impegnano direttamente De Laurentiis: la sua abilità di presidente, ma anche la correzione di alcuni suoi errori, in sintesi la voglia di far davvero crescere il club. Il Napoli è uscito incompleto dal mercato estivo. Sarri ha risolto i dubbi, sul suo ingaggio come sulla forza della squadra. Con un lavoro profondo e oscuro ha reso credibili se stesso e i suoi uomini. Alla svolta di gennaio, quasi a metà del campionato, il Napoli rivelerà le sue ambizioni: insiste o passa? Nella prima ipotesi occorrono due acquisti. Un esterno che possa alternarsi con Insigne, Mertens, Callejon ed un mancino di centrocampo che dia il cambio ad Hamsik, come Valdifiori per Jorginho, David Lopez per Allan. Diventa Soriano, come tipo di gioco, un’ottima scelta. L’eventuale acquisto di Rugani è invece rivolto al futuro, costoso e non urgente. Andava preso prima, quando l’Empoli era una bottega aperta, non oggi che la Juve fissa prezzi lunari per un difensore che non fa mai giocare. Higuain ha occupato molto spazio sul web. Congetture, dibattiti, utopie. Higuain, manco a dirlo, è la prova del Napoli. Sta portando la sua quotazione ed il Napoli molto in alto. Non avrebbe motivo per preferire un’altra società. Continuando così, avrà delle richieste economiche più alte. Sarà ceduto o bloccato a Napoli? De Laurentiis saprà trattenerlo? Da questo sviluppo, si definirà il ruolo del Napoli. Una seconda Udinese che compra e vende per far cassa o un club che vuole competere per gli scudetti. Sarri, se il Napoli si conferma a questi livelli, è l’allenatore del grande ciclo. Non bastano opzioni e clausole per bloccarlo. Va invece valorizzato come l’uomo immagine di un Napoli umile e vincente, fatto conoscere ai giovani come esempio positivo, per la sua non finta cultura del sacrificio. Se il suo personaggio sta emergendo, aldilà dei risultati, Sarri lo deve alla suggestiva comunicazione del suo assistente manager, Alessandro Pellegrini, un avvocato conosciuto negli anni della banca, è lui che ne valorizza pregi tecnici e profilo umano. Il regista occulto degli ultimi successi. Va tutelato Insigne. Conte non ha perdonato l’andirivieni in Nazionale quando il ginocchio non dava certezza. Lodevole la fermezza del presidente nel richiamarlo a Napoli, censurabile l’atteggiamento diverso di Antonio Conte con Marchisio e Chiellini. Di Insigne la Nazionale avrà bisogno perché è l’unica variante tattica al 4-2-4 che Conte medita per gli Europei. Vista la sconfitta con il Belgio, c’è una squadra scombinata, con troppi limiti e pochi tratti europei per vincere in Francia.

Fonte : Repubblica
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