Cribari
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ESCLUSIVA - Cribari: "Napoli, stagione indimenticabile! Lavezzi falso pazzo, ADL diverso da come lo vedete. Lotito portò un esorcista nello spogliatoio. Su Cavani..."

02.11.2018
10:30
Pasquale Cacciola

Intervista esclusiva a Emilson Cribari. L'ex difensore brasiliano ricorda la stagione trascorsa a Napoli e ricorda i passi della sua carriera tra Brasile e Serie A

Napoli-Empoli è anche la sua partita. Ieri difensore centrale, oggi maestro di calcio in Brasile. Insegnante però, non allenatore. Perché Emílson Sánchez Cribari ha deciso di ripartire dalla speranza del futuro e di fermarsi lì: dai giovani. Così, dopo una lunga carriera in Italia, ha iniziato a fare ciò che più gli piace in assoluto nella sua amata Londrina nello stato del Paraná. 

Il brasiliano, doppio ex in vista del match di domani sera allo stadio San Paolo, è stato raggiunto in esclusiva dalla redazione di Calcio Napoli 24

Emílson, raccontaci la tua nuova vita. 

"Oggi vivo in Brasile con la mia famiglia, mia moglie e i miei due figli. Abbiamo un centro sportivo che si chiama Arena 25, all'interno del quale ho la mia scuola di calcio che si chiama C25 dove seguiamo i bambini dai 3 ai 13 anni. Mi sto occupando di questo adesso e mi piace tantissimo".

Che fine ha fatto Cribari             Che fine ha fatto Cribari

Il campionato italiano lo segui ancora con attenzione? 

"Purtroppo ho un po' di difficoltà nel farlo, nessuna Tv brasiliana ha comprato i diritti per trasmettere la Serie A. Quando mi è possibile, seguo un po' attraverso la Rai internazionale oppure leggo molte notizie su internet. Purtroppo ultimamente da noi non ci sono grossi modi per seguire il calcio italiano". 

Non c'è barriera però che tenga per sapere di Ancelotti a Napoli.

"Credo che il Napoli avesse bisogno di un tecnico riconosciuto a livello internazionale, con grande esperienza alle spalle e con titoli importanti in bacheca come Carlo Ancelotti. E' stato fatto senza dubbi un grosso salto di qualità e le partite con Liverpool e PSG lo hanno dimostrato. Il Napoli ha giocato alla pari contro due grandi d'Europa, adesso ha anche grandi chance per qualificarsi come prima del proprio girone". 

Uno dei migliori allenatori in assoluto in azzurro: lo avresti mai detto? 

"In fondo sì, perché già nella stagione in cui arrivai io si vedevano le grandissime amibizioni del presidente Aurelio De Laurentiis. Voleva riportare Napoli allo splendore degli anni 80, con una squadra competitiva che potesse dare una grande gioia a una tifoseria innamorata. E siamo sulla strada giusta, direi. Credo infatti che a breve i tifosi rivivranno l'emozione di un titolo importante che manca da anni in città. La squadra sta raggiungendo livelli davvero importanti adesso, ma si intravedevano già all'epoca queste potenzialità". 

Tu, come uno scugnizzo napoletano, hai iniziato a giocare a calcio per strada

"Sotto quest'aspetto soprattutto, Napoli è molto simile all'ambiente brasiliano. E' sempre bello vedere i bambini giocare a calcio nelle strade, nelle piazze. Io proprio così ho iniziato, sì. Nei quartieri di Londrina e nei vari luoghi della città. Oggi questo fenomeno è diminuito molto, ma ai miei tempi era diffuso e sicuramente mi ha aiutato tanto per la mia carriera". 

Poi a 17 anni il Bel Paese ha già chiamato

"Ho avuto la possibilità di fare un test a Empoli, lo superai e così firmai il mio primo contratto. Portavo con me molti sogni ma anche tanti dubbi in realtà. Vivevo però giorno dopo giorno, senza pensare troppo al futuro e alle varie prospettive. Lavoravo a testa bassa senza distrarmi. Piano piano ho conquistato i miei spazi, partendo dalla Primavera fino ad arrivare in prima squadra. Poi come molti ragazzi che iniziano la carriera a Empoli, in cuor mio avevo l'obiettivo era quello di andare un giorno in una squadra più grande. E' normale e fortunatamente mi è successo. Sarò eternamente grato a Empoli, sia alla città che alla società dove ho conosciuto persone fantastiche". 

Cribari in Empoli-Roma

Una rapida parentesi friulana, poi l'intensa esperienza con la Lazio. Raccontaci l'aneddoto più assurdo di Lotito 

"Con Lotito si raccontano tante storie pazze, è un presidente che in effetti ha ormai questa fama. Negli anni in cui sono stato lì, l'idea più assurda fu quella di chiamare un parroco che chiamava esorcista per cercare di interrompere la serie incredibile di infortuni registratisi in quella stagione. Ce lo ritrovammo all'improvviso nello spogliatoio, non sapevamo cosa fare in quel momento...".

Cribari alla Lazio

Aurelio De Laurentiis invece com'è? 

"E' sempre un amicone con tutti. E' alla mano, simpatico  e disponibile con noi giocatori. Era presente nella partite, ci dava sostegno nel pre e nel post partita. Da fuori può sembrare una persona distante e riservata, in realtà col gruppo è diverso. E' affettuoso e amichevole, mi ha sorpreso positivamente e ho un ricordo molto positivo di lui". 

Fu l'estate del 2010 a portarti a Napoli 

"Il mio periodo alla Lazio stava per terminare. Mazzarri, che chiese la mia contrattazione già in passato alla Sampdoria ma senza riuscirci, inserì il mio nome nella lista e la trattativa si chiuse negli ultimi giorni di mercato. Fu una grande felicità per me poter rappresentare una squadra con tanta storia, con dei tifosi così innamorati e in uno stadio leggendario come il San Paolo. Napoli per me è stata un'esperienza indimenticabile". 

Cribari e Pastore in Palermo-Napoli

L'ascesa del Napoli di De Laurentiis è partita proprio da lui, da Walter Mazzari 

"E' stato sicuramente uno degli allenatori più preparati mai visti nella mia carriera, ho imparato molto durante una sola stagione con lui. Sapeva gestire un gruppo di 25 giocatori come nessun'altro e lavorava molto bene in campo. Si provava ininterrottamente la sua difesa a tre, si ripetevano i movimenti fino allo sfinimento con esercizi quotidiani e continui. E in effetti tutta la squadra capì bene cosa il mister chiedeva. Ho avuto uno splendido rapporto con lui, conservi tanti bei ricordi. E' un allenatore diretto, duro e serio. Un perfezionista tattico.  Ho imparato davvero tanto con lui". 

Staua Bucarest-Napoli 3-3 con tuo autogol, Utrech-Napoli 3-3 con tuo palo al 93'. Ne hai vissute di partite pazze... 

"Eh già... in particolare quella partita a Utrecht fu strana. Iniziò male, pioveva e faceva freddo in uno stadio comunque pieno. Riuscimmo a chiuderla positivamente con una tripletta di Cavani. Nell'ultimo minuto poi ebbi la chance per poter ribaltare clamorosamente ma la palla finì sul palo, che peccato... ma nessuno si aspettava tale reazione dopo il 3-1". 

Cribari in Utrecht-Napoli

Otto anni dopo, il Napoli fa tremare PSG e Liverpool in Champions League 

"Non è una sorpresa, ripeto. Considerando la crescita esponenziale degli ultimi anni, non resto affato stupito. Sono arrivati al 100% della maturità e hanno tutto per poter arrivare lontano in Europa e per lottare per lo scudetto. Non ho dubbi". 

Quanto era davvero pazzo il Pocho Lavezzi? 

"Era più apparenza che altro in realtà. Dava l'anima in ogni alleamento e in ogni partita. Al di là dell'amore per i tatuaggi e di una vita magari un po' stravagante fuori dal campo, era sempre professionale nel contesto calcistico. Mi sorprendeva molto l'intensità con cui si allenava quotidianamente, durante le partite anche non si poneva limiti. Ha sempre avuto una certa nomea, ma in campo e nello spogliatoio era un ragazzo molto di cuore e professionale". 

Allan finalmente convocato dal Brasile. In passato ti sei detto pentito di non aver accettato l'invito dell'Italia

"Ho seguito live la sua convocazione, mi fa davvero piacere poiché l'ha meritata. Io ho avuto la possibilità di essere chiamato dall'Italia in tre occasioni ma mi sono tirato indietro ogni volta. Chiaro che oggi, col senno di poi, posso definirmi pentito di questa scelta. Avrei potuto giocare un Europeo e perché no, magari anche una Coppa del Mondo con la nazionale italiana. Ma in quel periodo avevo molta speranza di poter essere chiamato dalla Seleção e così rifiutai. Putroppo non si può conoscere né prevedere in anticipo il futuro. Allan ha aspettato molto e ha alla fine ce l'ha fatta, altri hanno optato per altre nazioni come Diego Costa o Jorginho. Sono scelte, ma forse bisognerebbe sempre approfittarne di certe opportunità che passano raramente. Se potessi tornare indietro, oggi certamente accetterei. Ma ormai è passato, non c'è problema". 

Senti ancora qualcuno di quel vecchio Napoli? 

"Ho ancora contatti con Camilo Zuniga, Walter Gargano, Hugo Campagnaro e parte del personale di Castel Volturno che ho conosciuto nel 2010. Questo è un meraviglioso aspetto che il calcio regala a noi calciatori".  

Gli anni passano, ma la piazza non ha mai smesso di sognare il ritorno del Matador. 

"Cavani ha segnato davvero tanto a Napoli, lasciando inevitabilmente un ricordo indelebile nel cuore di ogni tifoso. Normale che sognino, ma sinceramente lo trovo difficile considerando il livello ormai raggiunto. Credo che la tendenza sia quella di passare dal PSG a un club superiore. Non che il Napoli lasci a desiderare, assolutamente, ma forse la sua traiettoria lo porterà al Real Madrid o in qualche big della Premier League". 

Cribari con Edinson Cavani

Tu invece quando ritornerai a farci visita? 

"Ho già programmato un viaggio in Europa per la fine dell'anno con la mia famiglia. Andremo a Barcellona, poi ne aprofitteremo per fare un salto a Parigi per portare i bambini alla Disneyland e staremo 2-3 settimane anche in Italia. Penso che passeremo a Napoli per salutare alcuni amici, chissà magari anche a Castel Volturno per vedere qualche allenamento della squadra e per riabbracciare qualche vecchio amico".

In conclusione: che partita sarà Napoli-Empoli? 

"Sarà interessante e questa volta spero davvero di poterla seguire. Il Napoli viene da una buona fase, l'Empoli però ha bisogno di punti per non sprofondare nella zona retrocessione. Occhi aperti: sarà una partita difficile poiché ora i toscani lotteranno a denti stretti per ogni singolo punto". 

di Pasquale Edivaldo Cacciola - @PE_Bahia

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