De Giovanni: "Napoli primo col quinto valore delle rose, storia fantastica e spero in un epilogo alla Leicester"

17.02.2018
11:10
Redazione

Lo scrittore Maurizio De Giovanni ha rilasciato un'intervista ai microfoni di TuttoSport:    Tornerà a scrivere di calcio?    «Se

Lo scrittore Maurizio De Giovanni ha rilasciato un'intervista ai microfoni di TuttoSport
 
Tornerà a scrivere di calcio? 
 
«Se me lo chiedono...». 

 
Il Napoli può dare parecchio materiale. 
 
«Oggi è una storia bellissima da raccontare. Basta vedere il dato del costo delle rosa, il quinto in Italia dopo Juventus, Inter, Milan e Roma. Il Napoli è protagonista di una meravigliosa cavalcata, in testa in campionato e nell’anno solare. Meriterà un bel racconto. Da tifoso spero anche in un esito favoloso, ma resta comunque una storia meravigliosa». 
 
Che racconto potrebbe essere? 
 
«Una storia corale, di un gruppo che si è fatto una promessa. E’ veramente la sporca dozzina dei nostri giorni, una replica dei miei Bastardi. Spero in un esito fantastico, come quello del Leicester: epico». 

 
Tutti dicono che sia l’anno decisivo per lo scudetto. 
 
«Il gruppo è arrivato al massimo, è l’anno decisivo. Poi le squadre si rinnovano o si integrano, e questa potrebbe diventare la base per il futuro: perché la vita continua». 
 

Il Torino domani potrebbe farvi un favore del derby. 
 

«Noi tifosi del Napoli riponiamo grandi speranze nel Toro, dopo che il Tottenham ha aperto qualche crepa nell’autostima della Juve. Spero che supplisca con il coraggio alle carenze rispetto agli avversari. E che non siano troppo determinati, perché potrebbe essere controproducente. Devono giocare con la testa e con il fegato». 
 
Mazzarri è stato un allenatore importante per il Napoli. 
 
«Era quello meno tecnico della gestione De Laurentiis, lui ha saputo fare le nozze con i fischi secchi arrivando secondo. È un professionista incredibile, dedito al lavoro. A volte integralista nel mettere le squadre in campo. Ma è un motivatore fantastico, che fa giocare i calciatori meglio di come sono. È l’ideale per il Torino, dove c’era un gruppo che doveva essere ricompattato». 
 
Sarri, invece? 
 
«È molto diverso da quello che gli piace far sembrare: tuta, barba, aspetto sgualcito. Invece è una persona colta, che ama le letture alte. Uno straordinario professionista: aveva tra le mani un materiale di un certo livello, ha fatto in modo che desse il massimo. La sua è una bella storia, ma non casuale. Mi rivedo in lui: stesso nome, stessa età, stesso precedente lavoro in banca, stesso sogno realizzato di poter fare quello che ti piace alle porte della terza età. E ce lo siamo guadagnato»

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