Hamsik durante una intervista a Sport1
Hamsik durante una intervista a Sport1

Hamsik: "Non possiamo paragonarci alla Juve, ma stavolta tocca a noi per lo scudetto: sono sicuro! Diego numero uno, ma non paragonatemi a lui. Su Sarri e il Lipsia..."

13.02.2018
17:22
Redazione

Marek Hamsik, centrocampista e capitano del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sport1, noto portale tedesco. Ecco quanto tradotto in anteprima da CalcioNapoli24. Puoi

Marek Hamsik, centrocampista e capitano del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sport1, noto portale tedesco. Ecco quanto tradotto in anteprima da CalcioNapoli24.

Puoi spiegare a un tedesco cosa vuol dire per te indossare la maglia del Napoli?

"Fin da quando sono arrivato ho capito che il calcio significa tutto per i napoletani. E' come una religione o una malattia che ti accompagna ogni giorno".

Come spiegheresti il calcio di mister Sarri? Cosa gli interessa principalmente?

"E' un calcio bello da guardare, ma difficile da realizzare. Devi correre molto, spingere forte. Non è facile. Se conquistiamo la palla, allora viene fuori tutta la nostra forza che si manifesta soprattutto nel possesso palla. Ci divertiamo quando attacchiamo, ma in fase di contenimento c'è molto da recuperare. Durante la settimana giochiamo sempre a due tocchi in allenamento, vogliamo sempre muovere velocemente la palla. I nostri attaccanti, poi, quando hanno palla, possono tentare anche i dribbling".

A proposito di Napoli, quanto è ingombrante il nome di Diego Armando Maradona? E' più un incentivo o un onere?

"Naturalmente sappiamo tutti quello che significa Diego per questa città. Lui è il numero uno e sarà tale per sempre. Tuttavia, vogliamo rendere per così dire meno nitido il mito di Diego vincendo qualcosa. E' passato molto tempo da quando il Napoli ha vinto qualcosa, sarebbe meraviglioso rivevere quei momenti".

Sei l'erede legittimo di Maradona, che hai superato di recente per numero di gol: cosa significa per te?

"Non l'ho superato, ci vuole ben altro per farlo. Per noi napoletani, Diego è sempre il numero uno: non c'è nessuna somiglianza tra me e lui. Era un attaccante con tanta fantasia, io sono un calciatore ed un uomo diverso, sono soddisfatto di me stesso".

Era uno dei tuoi idoli?

"Sfortunatamente ero troppo giovane per vedere Maradona giocare. Ho visto alcune immagini do lui in azione più in là nel tempo, ma sono cresciuto con altri idoli".

Il Napoli non conquista lo scudetto da quasi trent'anni, ma quest'anno i segnali sono favorevoli. 

"Infatti. Siamo già oltre la metà del campionato e stiamo facendo una corsa testa a testa con la Juventus, mentre gli altri club si sono allontanati. Potrebbe non ripresentarsi questa occasione in futuro, per questo che daremo tutto per riuscire a vincere. La Juve è un club di caratura mondiale con una squadra eccellente dal valore di 600 milioni di euro. Non possiamo paragonarci a loro. Ma siamo sul punto di fare qualcosa di incredibile e vogliamo batterli. Sono sicuro, stavolta tocca a noi per lo scudetto!"

La maggior parte dei calciatori del Napoli non hanno vinto quanto quelli della Juventus?

"Esatto. Ma forse questo può essere un vantaggio perché abbiamo una grande voglia di conquistare il titolo".

Come vedi il Lipsia, vostro prossimo avversario in Europa League?

"Non conosco ancora bene questa squadra. Abbiamo ancora molti video da guardare, sia a livello difensivo che offensivo".

Come giudichi l'Europa League?

"Non facciamo molta differenza, l'Europa League è una competizione altrettanto importante e vogliamo arrivare il più lontano possibile".

Maurizio Sarri è una persona speciale. Cosa ci puoi dire su di lui?

"E' un fumatore incallito, è davvero incredibile. Non ho mai visto nessuno fumare così tanto".

Anche durante le partite?

"Grazie a Dio lì deve trattenersi".

Quindi va a letto con una sigaretta?

"Sembra così".

Un'altra sua caratteristica?

"Quando siamo sul campo, chiede massima concentrazione a vuole che diamo tutto. Fuori dal campo, invece, è una persona tranquilla, scherza molto ed è socievole".

Hai da molti anni la cresta: cosa vuol dire per te?

"E' diventato una sorta di marchio di fabbrica. Finché gioco a calcio, la porterò. Potrebbe non piacere a tutti, e alcune madri non vogliono che i figli si aggiustino i capelli così. Ma ormai fa parte di me".

Sembra che il gruppo siamo molto coeso?

"Non ti sbagli. Abbiamo dei ragazzi incredibili e l'atmosfera nello spogliatoio è eccellente. Abbiamo sempre il sorriso sul volto. Poi quando c'è da lavorare seriamente, lo facciamo".

Hai messo radici a Napoli: resterai qui per sempre?

"Nel calcio non si può mai escludere nulla, ma al momento non ho altri piani".

Perché ti piace tanto Napoli?

"Dopo tanti anni ho sviluppato un rapporto molto speciale con i tifosi. Mi piace molto il modo di vivere della gente, c'è molto amore tra di noi. Napoli ha il mare, il sole, puoi mangiare bene, e volendo puoi anche andare a sciare".

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