Mora sul mercato: "Questa mossa lascia perplessi. Ma il Napoli è stato costretto..."

03.09.2025
16:40
Redazione

Il commento sul calciomercato Napoli

Ultimissime Calcio Napoli - A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Mora, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Parma. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Mister, lei che da calciatore ha interpretato anche il ruolo di terzino, come giudica la scelta del Napoli di non acquistare un giocatore che potesse dare un po’ di riposo al capitano Giovanni Di Lorenzo?
“Credo che sia una perplessità condivisa un po’ da tutti, derivante dalle problematiche di mercato. Il Napoli voleva prendere un terzino destro e l’aveva già individuato in Jualu Sánchez, ma poi le vicissitudini legate all’infortunio di Lukaku e la necessità di acquistare un attaccante hanno deviato tutte le risorse economiche. Il terzino è passato così in secondo piano. 

Possiamo quindi dire che, nonostante i nove acquisti, questa mancanza possa pesare nell’economia del Napoli. È una pecca risolvibile. Il mercato del Napoli rimane comunque ottimo. Sulla fascia destra, all’occorrenza, Conte può anche dirottare Spinazzola e, almeno in Serie A, Mazzocchi.”

Sull’altra fascia, invece, è arrivato Gutierrez: lo conosce? Come lo valuta?
“Sì, viene da un piccolo infortunio ma sta recuperando. Credo sia un giocatore di grandissimo livello, con caratteristiche completamente diverse sia da Olivera che da Spinazzola. Può davvero rappresentare il crack del mercato del Napoli su quella fascia e, in generale, in Europa. Ha grande gamba, ottima padronanza tecnica, arriva spesso sul fondo con continuità e qualità. Con l’attacco del Napoli e i sistemi di gioco di Conte può rivelarsi una risorsa importante, sia a livello personale che per la squadra.”

Come giudica il colpo De Bruyne?
“La storia parla per lui. È vero, nel calcio conta il presente e non il passato, ma ha già dimostrato il suo valore. Deve adattarsi un po’ al campionato italiano e ai suoi ritmi, diversi da quelli a cui era abituato, ma alla fine diventerà un’arma in più per il Napoli. Sulle palle da fermo e in alcune soluzioni tattiche, De Bruyne può dare un contributo unico. Conte si ritrova così un centrocampista di primissimo livello, capace di portare qualità sia in Serie A che in Champions League.”

Lukaku resterà fermo per mesi, ma il Napoli avrà a disposizione due punte di tutto rispetto: Lucca e Hojlund. Entrambi, però, hanno caratteristiche molto diverse dal belga: sono dinamici, giocano raramente spalle alla porta. Crede che Conte dovrà adattare la sua idea di gioco o uno dei due può sostituire Lukaku alla perfezione?
“Sostituire Lukaku sarà difficile: le qualità che aveva mostrato lo scorso anno erano fondamentali per il gioco di Contee credo siano insostituibili. Lucca mi sembra più predisposto a giocare in quel modo, vista la fisicità e le qualità mostrate anche in precampionato. 

Højlund invece è un attaccante di movimento, attacca la profondità, vede molto bene la porta: viene da due stagioni non eccellenti col Manchester United a livello di squadra, ma ha grandissime qualità personali. Conte dovrà lavorare con entrambi per adattare il suo sistema di gioco alle loro caratteristiche. Quando giocherà Højlund la squadra attaccherà in un certo modo, quando giocherà Lucca in un altro. E non escludo che possano anche giocare insieme: proprio la loro diversità può renderli complementari.”

Se potesse dare un consiglio a Lorenzo Insigne, lo spingerebbe verso il suo ex Parma, che ancora lo cerca, o gli direbbe di attendere la Lazio a gennaio?
“Vedere Insigne nella mia città natale sarebbe bellissimo. Per il suo livello, Parma sarebbe perfetta per rilanciarsi e far valere le sue qualità. Logicamente, lui può anche avere voglia di aspettare qualcosa di più importante, come la Lazio, ma giocare nel campionato italiano per un calciatore con le sue qualità, in una piazza tranquilla che gioca un buon calcio, sarebbe una prospettiva ideale. 

Parma potrebbe essere davvero una buona opportunità. Parma per me è speciale: lì ho esordito, e ho sempre occhi di riguardo per quella squadra. Mi farebbe piacere vederlo a Parma, ma anche alla Lazio, dove lavora il mio amico Maurizio Sarri, con cui ho condiviso un’annata strepitosa a Grosseto. L’importante è che Insigne torni a giocare, perché resta un campione.”

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