
Taglialatela: "Retrocessione del Napoli a Parma? Piansi sulle spalle di Cannavaro! Sullo Scudetto e il futuro di Conte..."
Ultime news SSC Napoli - Pino Tagliatela era il portiere del Napoli che retrocesse con 14 punti alla fine del campionato 97-98. La serie B diventò aritmetica quel pomeriggio a Parma. Lo racconta all'edizione odierna de Il Mattino, leggiamo alcuni passaggi salienti dell'intervista:
«Sono passati 37 anni da quel pomeriggio, Sabato Santo del 98. È un incubo che mi fa svegliare la notte. Ma adesso tutto può cambiare».
Lei pianse sulla spalla di Fabio Cannavaro.
«Amico ed ex compagno, indossava la maglia del Parma ma era rimasto legatissimo a tutti noi. Comprese la nostra tristezza: quella di una squadra e di un popolo. Un dramma, ovviamente calcistico. Ma è arrivato il momento per cancellarlo: il momento è la partita di domenica a Parma. Se arrivasse quello che tutti sogniamo, una ferita così profonda da aver lasciato il segno anche dopo 37 anni verrebbe rimarginata. Lo dico da calciatore del Napoli che era in campo quel giorno e da grandissimo tifoso».
Negli anni 90 la crisi post Maradona, sfociata in quella retrocessione e subito dopo nel fallimento. Adesso un club solido.
«De Laurentiis è un personaggio che può piacere o meno ma i risultati gli danno ragione. Mi riferisco a quelli della squadra e anche della società. Tifare per un club di questo livello è motivo di orgoglio. Il Napoli non ha debiti, può spendere serenamente sul mercato e fare investimenti di spessore, come l'ingaggio di Conte. E questo grazie alla sapienza di un grande imprenditore. Il Napoli si trova alla pari di quei club che lo avevano surclassato da un punto di vista economico. Adesso è tra i migliori. Anzi, il migliore».
Lo dice da ex azzurro?
«E mi permetto di fare una valutazione anche da dirigente. Sono il presidente dell'Ischia, non il proprietario sia chiaro: anche ai nostri livelli servono importanti capitali. Sulla mia isola ho cercato di creare una compagine societaria, tra azionisti e sponsor, e non è stato facile. Se dovessi scegliere un modello come presidente indicherei De Laurentiis e Lotito. Napoli e Lazio hanno avuto la fortuna di trovare due uomini che hanno saputo ripianare i debiti e creare solide realtà».
Preoccupato per gli ultimi 180 minuti?
«La preoccupazione la vedo in giro. Certo, le ultime due avversarie, Parma e Cagliari, devono ancora salvarsi. Ma il Napoli il Napoli, primo in classifica nonostante i problemi che ha dovuto affrontare. E Conte è un allenatore che può esprimere la sua forza in questi contesti e fare la differenza. Bisogna guardare alle due gare con fiducia».
Che lettura dà di quanto ha detto e non detto Conte sul proprio futuro?
«Conte rappresenterebbe la continuità di un grande progetto per la crescita del club e della squadra. Ci eravamo un po' persi l'anno scorso mentre in questo campionato il Napoli è stato o primo o secondo. Se vuoi essere protagonista devi andare avanti con Conte. Si sa chi è: un uomo tosto, talvolta asfissiante, con i dirigenti, i giocatori e perfino con l'ambiente».