Pagelle Lazio-Napoli: prima regola non prenderle, seconda regola nemmeno rischiare di prenderle. Turarsi il naso e andare avanti

28.01.2024
19:54
Claudio Russo

Voti Lazio Napoli Serie A: le pagelle ufficiali della partita

Termina Il match per la 21a giornata di Serie A con il Napoli che ha affrontato la Lazio. Le pagelle Lazio Napoli su CalcioNapoli24, con i voti e la spiegazione dettagliata per ogni singolo calciatore azzurro. Voti Lazio Napoli.

Pagelle Lazio Napoli, i voti

di Claudio Russo (@claudioruss)

Gollini 6 - Isaksen ci prova dalla distanza, unica occasione in cui è chiamato - ma nemmeno, il tiro è fuori - in causa. Ostigard gli salva la porta imbattuta sul tacco di Castellanos. Blocca il pallone di Vecino all’88’

Ostigard 6,5 - Attento al 23’ quando Luis Alberto di tacco vuole beffare tutti. Ruba l’attimo a Felipe Anderson dopo la mezz’ora, Castellanos accentua la caduta cercando di rubargli un rigore. Salva la porta sul tacco di Castellanos al 75’

Rrahmani 6 - Castellanos gira al largo, al 28’ ci mette la testa per spazzare via. Patisce Isaksen meno di Juan Jesus,

Juan Jesus 5,5 - La rapidità di Isaksen lo porta ad un contrasto al 20’, poi aiuta la gestione del possesso toccando una marea di palloni. Isaksen dal suo lato crea problemi, molti: al 75’ lo lascia a metri di distanza. Anche Vecino va a colpire di testa alle sue spalle, uncina un pallone al 92’.

Di Lorenzo 6 - Era dal marzo 2019 che non faceva l’esterno di un centrocampo a cinque, rischia il giallo dopo dieci minuti. Un buon lancio per Politano al 58’, si muovono per non dare un riferimento.

Demme 6 - Tredici minuti di campionato fino ad oggi, cerca di lanciarla lunga per imbeccare Raspadori. Si propone in allungo, ma mica è la sua dote principale. Ammonito dopo esser scherzato da Felipe Anderson, sapientemente sostituito. (Dal 60’ Gaetano 6 - Più offensivo del tedesco, per tenere la Lazio un pizzico più in apprensione: un destro ad effetto che finisce fuori. Vorrebbe essere più vivace)

Lobotka 6 - Ingabbiato nel primo quarto d’ora, tranquillo quando c’è da gestire palloni pericolosi, senza nemmeno toccare Castellanos che va lungo per terra al 42’. Non ha molte chance di giocare a due tocchi,

Mario Rui 5,5 - Isasken è a due metri e gli taglia davanti per andare al tiro, al 27’ errore di precisione su un pallone semplice, Politano lo cerca in verticale. Non si capisce la scelta di andare al cross, dato che Raspadori non è il target ideale. (Dall’80’ Mazzocchi SV)

Politano 6,5 - In attesa di rinnovo, si aggira dove può, guadagnando seppure un corner. Pulisce un raro pallone offensivo al 25’, è uno di quelli che prova a creare qualcosina. Fa soffrire Romagnoli e ammonire entrambi i centrali. (Dall’84’ Lindstrom SV)

Zielinski 5,5 - Tra qualche giorno potrebbe firmare con un altro club, ma dev’essere professionista fino alla fine: cerca di farsi trovare tra le linee, un tiro al 31’ velleitario. Nell’avvio di ripresa tenta il movimento per smarcarsi, al 75’ si scontra con Politano e ciò racchiude un match complicato. (Dall’84’ Dendoncker SV)

Raspadori 5,5 - Torna lì dove ha segnato il suo primo gol in Serie A, ma corre tanto per farsi almeno vedere, già solo per una sponda. Al 37’ cerca la profondità, Lazzari e Gila lo chiudono. Un bello spunto al 68’, poi sbaglia il passaggio. (Dall’80’ Ngonge SV - Vispo in un solo guizzo con cui fa ammonire un avversario)

Mazzarri 6 - Gli uomini a disposizione quelli sono, le scelte sono obbligate: 5-4-1 per negare spazi alla Lazio, sacrificando la gradevolezza alla vista, per non farsi attanagliare dalla paura. Prima regola: non prenderle. Seconda regola: nemmeno rischiare di prenderle. L’attacco è un optional, Raspadori e Politano sono quelli che toccano meno palloni nei primi 45’. Per 36 minuti la Lazio non crea problemi, poi aumenta il pressing e la quantità di corsa. Avvio promettente di secondo tempo, ma la Lazio nel momento in cui accelera arriva nei pressi dell’area e al tiro lo fa anche con facilità. Nel finale tutti dietro, c’è da salvare lo 0-0. Evita i cambi per ottanta minuti, non se ne capisce il motivo: Lindstrom, Mazzocchi, Ngonge e Dendoncker non l’avrebbero certo buttata nella propria porta. Però serviva turarsi il naso e andare avanti, perdere avrebbe innescato un processo di autodistruzione. Quindi da questo punto di vista se il piano partita era ‘non perdere, a costo di essere brutti’, gli va dato atto che c’è riuscito. Per un tiro in porta si aspetterà la prossima partita: si chiude con 0,14 expected goals, per rendere l’idea della poca pericolosità dalle parti di Provedel.

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