Corbo: "Hamsik e gli esterni: la svolta di Sarri, ma lo spettacolo è negato solo a chi lo produce"
Lo spettacolo è negato solo a chi lo produce. Prima della partita De Laurentiis informa a reti unificate, Sky e Mediaset, che non sarà in tribuna. Un coro volgare attenuato da un applauso ed uno striscione ironico (“Settore Popolare“) poggiato su gradoni vuoti di curva B confermano le tensioni tra le fasce più giovani e Aurelio De Laurentiis. Non basta reinvestire 112 milioni, non conta una squadra più forte, non vale scoprire che Milik, il gigante freddo, può cancellare Higuain: niente riporta la pace nel Napoli che si condanna all’infelicità nella bugiarda serata di fine estate. Donadoni subisce nel primo tempo un Napoli più forte nel palleggio, dinamico nei meccanismi, frenato solo dalla vanità, quindi portato a specchiarsi troppo nella sua superiorità. Sarri cambia la squadra, quattro gli inserimenti: Gabbiadini il primo. Un buon tiro ed un tenace recupero gli fanno meritare un applauso quando restituisce il posto a Milik. Solo cortesia del pubblico, perché Gabbiadini non fa nulla di più, sempre isolato dal gioco. Ha un alibi: i compagni non lo cercano. Il suo destino sembra segnato anche stavolta: impossibile spuntarla su Higuain, tutt’altro che facile adesso, con Milik che appena entra fa il secondo e il terzo. Milik annulla gli effetti del pareggio, una sassata di Verdi che sorprende Reina. E dimostra quanto vale: è bomber di grande scuola. Il Napoli presenta anche Zielinski, che è difficile tener fuori. Accade qualcosa di nuovo: va in moto la catena di destra con Hysaj che copre con il suo ruvido pragmatismo, con Zielinski che dialoga con Callejon e gli consente di guadagnare il centro, ma anche laceranti inserimenti offensivi, basta rivedere il primo gol, quando raccoglie da sinistra un taglio di Insigne, in evidenza per il gioco forbito, appariscente per la testina biondo oro forse per distinguersi dal fratello Roberto. La forza degli esterni Insigne e Callejon è esaltata dai movimenti al centro: convergono i due, ma Gabbiadini finisce per essere solo spettatore. Il centrocampo è subito ravvivato dal migliore Hamsik e da Zielinski, che lanciato a rete subisce il fallo che lascia il Bologna in 10 per l’espulsione di Krafth. Opaco solo Jorginho che Donadoni blocca con Nagy, ma si occupano Zielinski e Hamsik di costruire, sempre collegati con gli esterni. In attesa di Milik, che non segna solo di testa, ma si segnala come la grande rivelazione del campionato. Napoli è ormai la città dei bomber, uno dopo l’altro portano gol e vittorie. Con il gioco di Sarri sempre meglio studiato e interpretato, con il prepotente fascino di Milik, il Napoli va a letto da capolista. Non possono che migliorare i rapporti tra presidente e pubblico: basta odio. Questo Napoli vale molto ma molto di più dei 23mila spettatori di ieri. In Cina da oggi il presidente inventi per rimuovere l’ultima ombra. La filosofia orientale insegna che per la pace basta liberare una farfalla. Qui c’è già il Napoli che vola.