Criticò la telecronaca Rai, la Rai fa fuori De Giovanni: "Profondamente indignati, ci ha denigrati"

10.03.2015
13:40
Redazione

Lo scrittore di gialli e tifoso del Napoli Maurizio de Giovanni non potrà più essere ospite del Processo del Lunedì, nè di qualsiasi altra trasmissione sportiva trasmessa dalla Rai. Il motivo, per quanto paradossale, è semplice: dopo l'articolo scritto da De Giovanni per "Il Mattino", nel quale veniva fortemente criticata la telecronaca Rai di Lazio-Napoli e condannata la becera ripetizione dei cori razzisti, il CDR della Rai ha rilasciato un comunicato per annunciare al giornalista la decisione. "De Giovanni invita a non pagare il canone", questa la motivazione espressa dal Cdr. Di seguito il comunicato del comitato di redazione della Rai. 

"Il Cdr e il fiduciario di Milano esprimono profonda indignazione per l’ennesimo attacco a Rai Sport. Accettiamo le critiche ma non le offese presenti nell’articolo, con tanto di richiamo in prima pagina, apparso sulle colonne de “Il Mattino” dopo la sfida di Coppa Italia tra Lazio e Napoli”. E’ scritto in una nota del Cdr e del fiduciario di Milano di Rai Sport. “A firmare il pezzo – continua il comunicato – è Maurizio De Giovanni, scrittore di gialli e tifoso del Napoli spesso ospite nelle nostre trasmissioni. De Giovanni invita a non pagare il canone e definisce la Rai “Lotito Tv” denigrando il lavoro dei colleghi. Evidentemente la Rai va bene per farsi pubblicità e meno bene in altre circostanze”. Il Cdr esprime solidarietà al collega Marco Lollobrigida che, anche a seguito di questa campagna stampa ai limiti del diffamatorio, “ha ricevuto insulti e pesanti minacce sui social network”. “Ci stupiamo di come il direttore de Il Mattino abbia potuto permettere la pubblicazione di un articolo del genere – continuano – e chiediamo al nostro direttore Carlo Paris di valutare tutte le azioni utili ad evitare altri episodi sgradevoli”. “Non accetteremo più attacchi alla nostra professionalità in un momento delicato come questo. La Rai – conclude la nota – sta trattando i diritti della Coppa Italia, torneo che anche grazie al lavoro di Rai Sport ha brillato negli ascolti, e i diritti della Nazionale di calcio. Chiediamo garanzie dalla direzione e dall’azienda sul reale impegno in queste complesse trattative e chiarezza su diritti già acquisiti come quelli per il prossimo campionato di Serie A. Giornate come quella del 22 marzo con sole due partite utili per 90¸ minuto, e tutte le altre di sera, non possono essere accettate a fronte di un investimento così oneroso”.
Ed ecco le parole di de Giovanni nell’articolo di ieri sul Mattino: 
“Conclusione di carattere personale. Qualcuno ha capito o voluto capire che nell’articolo successivo alla partita con la Lazio avremmo, su queste colonne, invitato a non pagare il canone Rai a seguito della carente telecronaca offerta per l’incontro. Non è assolutamente così: il canone è un’imposta dello Stato e come tale, ci mancherebbe altro, va pagata eccome; è una garanzia di libera e obiettiva informazione, quindi è opportuno onorare l’impegno. Il che non vuol dire che il servizio offerto in quell’occasione non ci sia sembrato scadente e soprattutto incongruente con quello che vedevamo accadere sullo schermo («Higuain sbaglia il tiro e serve Gabbiadini», a titolo di esempio). Forse è colpa nostra: abbiamo sintonizzato la radiocronaca di un altro match, mentre vedevamo la diretta di Lazio-Napoli. Chiediamo scusa.

Nel ribadire la nostra condanna ai vergognosi cori razzisti che ormai si ripetono quasi ogni domenica ed una certa perplessità nei confronti della telecronaca della Rai, esprimiamo tutta la nostra solidarietà al collega Maurizio De Giovanni.

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