
CURIOSITA' - Il Real si scopre un po' 'napoletano': quante scaramanzie prima di entrare in campo
La scaramanzia nel calcio, si sa, è a volte un fattore fondamentale all’interno di uno spogliatoio dove - chi più e chi meno – pratica dei propri e veri rituali prima di ogni partita. E il Real Madrid di Mourinho e Cristiano Ronaldo non fa eccezione, anzi. In Spagna si sono infatti divertiti a raccogliere i rituali più divertenti e particolari dei Blancos di Madrid.
MUSICA IN AUTOBUS PER SMORZARE LA TENSIONE
La prima usanza, ancor prima di arrivare allo stadio, viene attuata direttamente sul pullman che porta la squadra allo stadio. Una canzone precisa, ‘adottata’ dopo la l’ultima finale di Copa vinta col Barcellona, dei Faith Keepers (gruppo di Saragozza). Don’t worry about later, il titolo della canzone che i giocatori di Mourinho hanno fatto loro e che usano per caricarsi prima di ogni match.
L’ISPEZIONE DEL CAMPO
Una volta raggiunto lo stadio ci si prepara all’ingresso in campo. Ad alcuni non piace entrare in campo prima del riscaldamento, altri invece (come Xabi Alonso) amano perlustrare il terreno di gioco e accorciare l’attesa. Inoltre è molto diffusa la pratica di massaggi, alcuni preferiscono ricevere il trattamento veloce per potersi poi cambiare al più presto , altri allungano la seduta a favore della tonificazione muscolare.
NESSUNO PARLI A MOURINHO
Il discorso di Mourinho rappresenta il momento più solenne del prepartita. Niente e nessuno deve disturbare il tecnico quando prende la parola per dare le sue ultime istruzioni prima della gara. E’ un momento del quale il portoghese approfitta per dare la giusta motivazione ai giocatori e il gruppo intero deve ascoltare senza battere ciglio.
MAKE UP E ACCONCIATURE SACRE
Il preghiere e il momento del make-up sono altri momenti classifici chef anno parte della preparazione. I giocatori sono molto vanitosi e usano gli ultimi attimi prima dell’incontro per curare la propria immagine. Molti amano avere i capelli bagnati, tralaltro a volte accade che ci siano momenti di tensione per stabilire chi debba aggiudicarsi il privilegio di uscire per ultimi dal tunnel, rendendo a volte necessario l’intervento di mediazione della terna arbitrale.
ABBRACCI E CANTI NEL TUNNEL
Tra le altre cose, nel tunnel è il momento di abbracci e cori di incitamento prima dell’ingresso sul rettangolo di gioco. L’entrata in campo è il momento che richiede più concentrazione, si tratta di secondo di intimità durante i quali i giocatori si chiudono in se stessi e si dedicano ai propri rituali, alle espressioni di cui hanno bisogno per concentrarsi e sentirsi pronti alla gara. Ognuno mette in mostra il proprio meglio, i casi più rari sono quelli dei giocatori che non hanno un loro rituale personale.
LE CALZE DI IKER CASILLAS
Casillas è scaramantico sia fuori che dentro il campo. All’oscuro dei riflettori, nella sua privacy, la mania (prima si accorciava le maniche, ora gli forniscono la casacca mezzamanica) è ora quella di indossare le calze al contrario. Una volta entrato sul campo e dopo aver salutato il capitano avversario, Iker si dirige in tutta calma verso la propria area. Nel suo cammino verso la porta calca con le proprie scarpette la linea della mezza luna dell’area, quella dell’area grande e di quella piccola ed infine tocca la traversa con la mano sinistra ed è pronto per giocare.
LA STRANA PASSEGGIATA DI SERGIO RAMOS
Curiosa abitudine anche per il vice capitano. Non appena si entra in campo Sergio Ramos tocca il malto erboso con la mano destra e poi volge il proprio sguardo verso il cielo. Dopo il saluto agli avversari e la foto dell’undici titolare, lo spagnolo si dirige verso la metà campo opposta a quella di sua competenza, tocca la linea bianca e applaude.
I SALTELLI DI HIGUAIN
Sorprendente il rito de ‘El Pipita’ Higuain al suo ingresso in campo. Facendo in modo di muovere il primo passo con il piede sinistri esegue poi un triplice salto sopra lo stesso piede. Dopo con la mano destra tocca il malto erboso e fa il segno della croce. A far parte del gruppo dei “salterini” c’è anche Arbeloa; il difensore tocca la linea prima di entrare in campo e poi fa un piccolo sprint portandosi i talloni sulle natiche.
L’ARSENALE INFINITO DI MARCELO
Il laterale brasiliano ha a disposizione una vasta gamma di gesti da ripetere prima dell’inizio delle ostilità. Con la mano destra il solito tocco dell’erba e il conseguente segno della croce, immediatamente dopo ripete il gesto, dopodiché bacia il proprio polso sinistro - dove nasconde un tatuaggio – apre le braccia e guarda il cielo. Al fischio d’inizio un’ultima volta il segno della croce.
CR7 E UN SALTO SPETTACOLARE
Non può certo passare inosservato il gesto di Cristiano Ronaldo. Il portoghese entra in campo con il piede destro, poi si esibisce in uno sprint seguito da un grande salto durante il quale porta le proprie ginocchia al petto per poi tornare a scattare. Curioso quello che accade nella partide di Champions; incaricato di portare un bambino per mano gli lascia la mano per un tempo sufficiente ad eseguire il salto e poi gliela riprende.
LA PENNA, IL QUADERNO E LA GOMMA DI MOU
Nemmeno Mourniho rinuncia ai propri rituali. Il tecnico portoghese entra sempre in compagnia di un quaderno, una penna e una gomma. Lo Special One non può mai fare a meno dei suoi strumenti.
I ‘RARI’, C’E’ ANCHE CHI NON CI CREDE
Già, perché non tutti i calciatori credono nei rituali e quindi entrano in campo indifferentemente col piede destro o sinistro e si concentrano esclusivamente sulla partita. Ecco allora che tra i guerrieri Blancos i soli Albiol, Khedira e Xabi Alonso vengono etichettati come “rari” in questa particolare classificazione.