Elmas
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Il Mattino - Elmas sorprende tutti, ora è corsa contro il tempo per ottenere i visti in vista del Barcellona negli Stati Uniti

05.08.2019
15:20
Redazione

Forse neppure lui se lo aspettava. D’altronde, con il Napoli si è allenato appena 48 ore. L’esordio dal primo minuto al Velodrome è anche il frutto della necessità, vista la febbre che ha colpito Zielinski: Elif Elmas ha colto l’occasione, con la sua 12 sulle spalle, rispondendo fin dai primi minuti alle consegne di Carlo Ancelotti per il ruolo di interno, stringendo il campo agli avversari e proponendosi sempre come scarico per il compagno in quarantacinque minuti dai quali nasce la sensazione molto netta che non sarà un anno di apprendimento. Come riporta Il Mattinosi vedono sul terreno del Marisglia le 40 presenze con la maglia pesante del Fenerbahce, una di quelle formazioni che ti chiede di dare ogni volta il massimo: bastano due istantanee nei primi 30 minuti per raccontarlo. Al ventesimo e proprio alla mezz’ora, è il macedone a metterci la gamba con forza, nel primo caso dopo aver perso il pallone, diventando il principale obiettivo del caldo pubblico francese per la cattiveria, per l’agonismo ed anche per quella sfacciataggine che, certamente, non appartiene a tutti i classe ‘99. Avere vent’anni non è cosa sempre assai semplice.

Se la fase d’interdizione è più che sufficiente, ancor più positiva è quella d’impostazione. Elmas si abbassa con continuità per dare a Luperto e Ghoulam un punto di riferimento costante: sul macedone sia il centrale sia l’esterno possono formare la catena. Molto interessante anche il dialogo con Insigne, con Elmas che si alza per dare appoggio al suo capitano, ma anche per crearsi spazio. Un altro frame per dimostrare il lavoro svolto: ultimi minuti della frazione, il macedone inizia l’azione, si inserisce nello spazio aperto dai trequartisti. L’incursione arriva ai margini dell’area di rigore, arriva il dialogo con Insigne, un lob per liberarsi dell’avversario, solo un tocco di mano a vanificare quella che poteva essere la possibilità di arrivare al tiro con lo specchio aperto per la conclusione. È mancata la personalità per qualche verticalizzazione: nelle gambe di Elmas c’è la tecnica per questo tipo di giocata, anche in questo caso c’è da menzionare la deficitaria conoscenza dei movimenti dei compagni, che stanno sul terreno di gioco con principi di gioco lontani da quelli vissuti da giovanissimo in Macedonia e poi in Turchia.

Ora contro il Barcellona sarà davvero un test importante per il macedone che Giuntoli ha scovato in Turchia grazie all’opera del suo braccio operativo, Beppe Giuntoli. L’impressione è che i margini di miglioramento siano ancora notevoli. Ora negli Stati Uniti sarà titolare in una delle due gare americane. Ha avuto un sacco di contrattempi per questa trasferta, che lo ha costretto a saltare due giorni di allenamenti in Val di Sole per correre in ambasciata a Roma e ottenere i visti necessari. Una corsa contro il tempo.

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